Il pronto soccorso del San Martino di Oristano riaprirà mercoledì. Lo ha assicurato il commissario dell'Ares Massimo Temussi, nel corso di un incontro in videoconferenza a cui hanno preso parte l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, il prefetto Gennaro Capo, il direttore della Assl Maria Valentina Marras, il sindaco Andrea Lutzu, il rappresentante della protezione civile Renato Boi ed i rappresentanti sindacali.

Il commissario Temussi ha fornito una serie di rassicurazioni confermando la riapertura. Temussi ha anche annunciato in tempi brevi la possibilità di riaprire l'ospedale San Martino anche ai pazienti non Covid in tempi ravvicinati e la possibile destinazione all'ospedale di Bosa di casi Covid.

Temussi ha inoltre ricordato gli sforzi profusi per l'assunzione di personale medico sia pure ancora in misura inferiore al reale fabbisogno.

Maria Valentina Marras ha ricordato invece che dopo l'installazione di tre container da destinare a pre-triage e visite specialistiche, sarà possibile considerare definitivamente libero il pronto soccorso.

"Ulteriori misure organizzative sono in corso di adozione - dice Marras - per garantire al personale medico e infermieristico un percorso dedicato per evitare possibili contagi".

Le organizzazioni sindacali hanno preso atto con favore delle rassicurazioni fornite e si sono felicitate della possibilità di essere coinvolte a ricevere informazioni tempestive sulle misure che saranno adottate anche in seguito per l'organizzazione dell'ospedale San Martino.

Il prefetto Capo ha manifestato la propria disponibilità ad organizzare ulteriori incontri.

Soddisfatto dell'incontro il sindaco di Oristano, e presidente del Distretto sociosanitario, Lutzu: "Devo ringraziare anche l'assessore Mario Nieddu che è rimasto in collegamento sino alla fine - dice Andrea Lutzu - ha garantito la riapertura del pronto soccorso e l'ultimazione del nuovo reparto Covid allestito nel reparto di Medicina del San Martino. Importante la predisposizione dei percorsi e gli itinerari di sicurezza. Io personalmente ho sollecitato nuovamente l'assunzione di medici, infermieri e oss. Ricordando, infine, che diversi medici sono favorevoli ad un loro trasferimento ad Oristano".

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Intanto, mentre il sindaco di Oristano annuncia una manifestazione con tutti gli amministratori della provincia a Cagliari, per chiedere l'invio di personale medico ed infermieristico, il Comitato per il diritto alla salute boicotterà l'iniziativa promuovendo un'altra manifestazione in città, di fronte all'ospedale San Martino.

L'appuntamento per i Sindaci del distretto sanitario a Cagliari è fissato per mercoledì 16 dicembre alle 11, davanti alla sede del Consiglio regionale. Gli amministratori dell'Oristanese saranno in fascia tricolore per chiedere l'immediato ripristino dei servizi sociosanitari nella attraverso l'invio del personale medico e infermieristico necessario. "Più volte abbiamo chiesto un'inversione di marcia - dice il sindaco Andrea Lutzu che è anche Presidente del Distretto sociosanitario -. Lo abbiamo fatto in tante sedi e in diversi contesti. Mercoledì lo faremo davanti alla sede legislativa regionale, il parlamento sardo al quale vogliamo far arrivare il grido di dolore di un territorio che sta soffrendo una crisi sanitaria senza precedenti. Ribadiremo un concetto messo nero su bianco poche settimane fa: a fronte di una situazione di emergenza occorrono soluzioni di emergenza - prosegue il Sindaco Lutzu -. Se è vero che sono pochi i medici che accettano il trasferimento a Oristano, in questo momento si faccia ricorso agli ordini di servizio o a qualsiasi altro istituto giuridico affinché siano ripristinati gli organici nel territorio".

Di diverso parere i rappresentanti de Comitato per la salute di Oristano che hanno diffuso una nota polemica. "Leggiamo con sconcerto che mercoledì i sindaci della provincia di Oristano sfileranno a Cagliari di fronte al palazzo della Regione - si legge in una nota del Comitato - per aver eluso la partecipazione dei cittadini, che attraverso comitati e associazioni avevano chiesto la discesa in campo dei sindaci per rivendicare il diritto del territorio provinciale ad avere l'assistenza sanitaria ospedaliera costituzionalmente garantita, ma che nel contempo avevano preannunciato la loro partecipazione. Ebbene - prosegue la nota - la manifestazione è stata organizzata, a seguito dell'insistenza dei cittadini, ma i comitati non sono stati informati della data né invitati. I cittadini del Comitato per il diritto alla salute disconoscono, sin d'ora, la rappresentanza dei sindaci che mercoledì sfileranno a Cagliari 'non contro qualcosa, ma per qualcosa'. Il tentativo di deresponsabilizzare la politica sanitaria regionale e locale, che in questi mesi ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, non decidendo, o decidendo cose sbagliate, senza programmazione e senza logica, senza ascoltare i medici, cui l'Ats, ora Ares" - prosegue il Comitato - ha posto il bavaglio con minacce di sanzioni disciplinari, senza ascoltare le richieste dei cittadini, viene respinto in toto dagli stessi".
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