Oristano, premio Gisella Masala: un riconoscimento a dieci giovani oncologi
Un'iniziativa per supportare chi ogni giorno si impegna nnell’attività clinica, nella ricerca e nel mettersi al servizio dei pazientiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È un premio importante perché consente di supportare l’attività di ricerca di giovani che ogni giorno si impegnano nell’attività clinica, nella ricerca e nel mettersi al servizio dei pazienti e del territorio. E poi ricorda la dottoressa Gisella Masala, fondatrice del Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano scomparsa a marzo scorso. Ma anche il suo amore per il prossimo, la sua generosità, il suo grande senso della giustizia e l’ostinazione. Ieri, al Museo Diocesano Arborense, sono stati consegnati i premi ai medici ricercatori che si siano distinti nella migliore attività di ricerca clinica e preclinica nello studio del pancreas e dell’apparato gastroenterico.
Un’iniziativa che unisce impegno civico e crescita accademica, promossa dall’Università di Cagliari, dalla Asl di Oristano e dal Comitato. La commissione esaminatrice, vista l’alta qualità delle dieci candidature, quattro medici specializzandi e sei medici già specializzati, ha deciso di premiare tutti. Provengono da diverse località dell'Isola, ma c'è anche un giovane pugliese e uno umbro. Premiati gli specializzandi Alessandra Pia D’Agata, Francesco Loi, Antonio Maccioni e Claudia Codipietro. Premiati poi i medici specializzati Andrea Pretta, Mara Persano, Eleonora Lai, Pina Ziranu, Stefano Mariani e Marzo Puzzoni.
Il premio, per un totale di 12 mila euro messi a disposizione dalla Banca di Arborea, vuole sostenere chi lavora in prima linea contro i tumori. «Siamo stati felici nel vedere giovani medici appassionati meritevoli di questo riconoscimento, per noi essi rappresentano il futuro. La ricerca scientifica ha una grande valenza perché - ha detto la dottoressa Clelia Madeddu, oncologa del Policlinico di Monserrato - improntata a migliorare la possibilità di cura facendo accedere le persone a nuove terapie grazie alle possibilità che l’università può mettere a disposizione inserendo i pazienti in studi clinici e fornendo terapie innovative. La ricerca va avanti e ha consentito di cambiare le aspettative di vita in molti pazienti”. La dottoressa Filomena Panzone della Asl di Oristano: «L’attività del medico spesso non si limita al lavoro nelle strutture, ma si prolunga anche oltre. Ringrazio il Comitato per la sua ostinazione nel perseguire gli obiettivi e per la sua presenza».
