Lento ma mitico, unico. Così viene definito da tutti. È Antonio Fiori, uno dei simboli della Sartiglia, noto “Melanzana”. Famoso non solo per aver indossato velo e cilindro per ben due volte, una nel 1962 e un'altra nel 1967, ma soprattutto per la sua lentezza mentre cercava di infilzare la stella in via Duomo, sotto la cattedrale di Santa Maria. Riuscendo nell’impresa quasi sempre e mandando in delirio il pubblico affezionato a lui.

Per Antonio Fiori però, nonostante faccia parte della storia della giostra, niente pass per stare nel percorso di via Duomo dove si svolge la corsa alla stella e in quello di via Mazzini, teatro delle pariglie. Tratti invece dove è sempre presente da quando non partecipa più alla Sartiglia per aver superato il limite di età.  

Melanzana, classe 1943, e una marea di Sartiglia alle spalle, per la prima volta ha seguito la giostra da casa, con il dispiacere nel cuore: «Purtroppo l’associazione dei cavalieri non mi ha voluto concedere il pass perché non ne faccio più parte - racconta Fiori - Per questo motivo non potevo stare nel percorso. Mai mi sarei aspettato una cosa simile. Non penso di meritare tutto questo dopo che io stesso ho fondato l’associazione cavalieri. Oltre ad aver fatto la storia della Sartiglia. Io dovrei avere il pass di diritto. Invece nulla. Come sempre avrei dato una mano ai cavalieri». Antonio Fiori è un fiume in piena: «Nel percorso sia domenica che martedì erano presenti persone mai viste - conclude - Persone che con la Sartiglia non hanno nulla a che fare. Mancano le regole di una volta, e si vede. Manca la Sartiglia di prima». 

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