Oristano, per i ragazzi di Sea Scout una gita speciale a Roma
Un viaggio tra arte e sport alla scoperta delle bellezze della CapitalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non solo sport. Per le atlete e gli atleti di Sea Scout, quelli appena trascorsi sono stati giorni indimenticabili. Sono partiti da Oristano alla volta di Roma, per loro un sogno che si realizza.
L'avventura è cominciata fin dall'atterraggio a Fiumicino, quando ad attendere gli sportivi oristanesi c'era un bus della Polizia di Stato che li ha accompagnati al centro della Capitale grazie alla collaborazione con Donatori Nati, l'associazione di donazione del sangue della Polizia.
La squadra di Sea Scout ha fatto tappa al Vaticano, dove si è svolta una visita alla Basilica di San Pietro. La giornata è proseguita a Palazzo Madama. I ragazzi e le ragazze di Sea Scout hanno indossato la divisa ufficiale per fare visita al Senato della Repubblica, ad accoglierli è stato l'Onorevole Andrea De Priamo. Il pomeriggio romano è proseguito a Trastevere, dove gli atleti e le atlete oristanesi sono stati tra i protagonisti alla Galleria d'Arte “La Porta dell'Arte” dove è stata inaugurata “Arte Selvaggia”, in memoria, ad un anno dalla scomparsa, di Michela Selvaggia La Porta, che fu anche insegnante d'arte dei ragazzi di Sea Scout.
Sabato gli atleti sono stati tra gli oltre ventimila partecipanti della Stracittadina di Roma, evento sportivo che ha preceduto la Maratona di Roma.
“I ragazzi hanno dimostrato la loro formazione che va oltre le esigenze di socialità e convivenza - commenta Riccardo La Porta, fondatore di Sea Scout e la presidente Rita Taris - La due giorni romana ha portato i nostri ragazzi a trovarsi in situazioni e contesti diversi. Il viaggio romano è stato una nuova conferma per noi: la vera vittoria è poter affermare e dimostrare che fare questa vita è possibile anche in presenza di una disabilità intellettivo-relazionale. La stigmatizzazione dei luoghi adeguati alle disabilità non esiste, il mondo è pronto ad accogliere i ragazzi con disabilità, è solo necessario impegnarsi un pò di più per metterli in condizioni di vivere una vita normalissima”.