La spesa? Si fa ancora e solo nel proprio Comune. Dalla Prefettura si ribadisce che gli spostamenti devono essere motivati da esigenze particolari, solo quando determinati prodotti non si trovano nel proprio Comune. A rimanere delusi sono stati i sindaci che speravano nella "fase due", per dare risposte. "I cittadini ci chiedevano proprio questo - spiega il sindaco di Uras Anna Maria Dore - al prefetto ho messo in evidenza lo stato di necessità per acquistare prodotti con prezzi più bassi in un periodo di crisi economica come questo. La gente è esasperata e guarda anche pochi euro quando si fa la spesa".

Il sindaco di Arcidano, Emanuele Cera, dice che devono essere uniformate le decisioni a livello regionale, perché in altre province ci sono state delle deroghe. "Le informazioni dal Consiglio dei ministri dicono il contrario - rincara il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus - la spesa per l'acquisto di qualunque merce venduta in un negozio autorizzato alla vendita è da considerare una necessità. L'ordinanza del presidente Solinas consente di spostarsi nella regione per situazioni di necessità". Il prefetto Gennaro Capo conferma che anche con il nuovo Dpcm non si cambia niente. Si esce dal proprio Comune solo per provate e giustificate necessità.
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