Dopo l’assessore al Patrimonio, Ivano Cuccu, anche la dirigente del settore Programmazione, Maria Rimedia Chergia, interviene sulla questione relativa all’alienazione di alcuni lotti edificabili nella borgata marina di Torregrande.

In un’interrogazione i consiglieri Francesco Federico, Massimiliano Daga, Efisio Sanna, Carla Della Volpe e Francesca Marchi chiedevano per quale motivo nella determina relativa alla seconda asta non comparissero i nomi degli aggiudicatari.

«Con i funzionari del servizio si è provveduto ad effettuare un approfondimento, a seguito del quale si è potuto appurare che l’aggiudicazione successiva ad un’asta pubblica non può essere assimilata, per nessun aspetto, all’aggiudicazione derivante dall’esperimento di una gara d’appalto – scrive la funzionaria -. Conseguentemente, non sussiste alcun obbligo di pubblicazione dei nominativi degli aggiudicatari di un’asta pubblica di patrimonio immobiliare comunale».

Si è deciso di non procedere alla rimozione dei nominativi pubblicati nella prima determina «in quanto i dati personali ivi contenuti non consentivano la facile identificazione delle persone fisiche risultate aggiudicatarie, ma solo della persona giuridica, per la quale non vigono le norme in materia di privacy».

La dirigente puntualizza che «entrambe le aste di dismissione del patrimonio immobiliare si sono svolte in sedute pubbliche e in presenza di diversi testimoni. Ma precisiamo che una cosa è la pubblicazione ai fini della trasparenza, altra è il garantire il diritto di accesso agli atti che è e resta, anche in tale materia, lo strumento principale per ottenere informazioni dalla pubblica amministrazione».

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