Oristano, lavoratori in nero e dipendenti schiavizzati nel negozio fai da te
Quelli assunti avevano un part time ma lavoravano 54 ore a settimana, sotto il controllo di telecamere. E pagati molto meno di quanto previsto dai contratti collettiviPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Impiegava otto lavoratori in nero (sette italiani e un pakistano). E anche con 33 dipendenti regolari violava le regole contrattuali e le normative nella gestione dei rapporti di lavoro.
Un grosso rivenditore di articoli fai da te di Oristano, di nazionalità cinese, è finito nei guai.
Alla fine di accertamenti durati mesi e iniziati su segnalazione della Questura, è emerso che l'uomo assumeva tutti i suoi dipendenti con un part time di 20 ore settimanali, ma pretendeva un full time di 54 ore a settimana. Le retribuzioni, di molto inferiori ai minimi previsti dai contratti collettivi, venivano erogate in contanti per le ore eccedenti la parte contrattualizzata.
Nei locali erano state persino installate delle telecamere per il controllo a distanza dei lavoratori. Tutto senza le autorizzazioni necessarie per legge.
L'imprenditore è stato sanzionato per oltre 38mila euro dall'ispettorato del Lavoro. Dovrà inoltre versare all'Inps più di 128mila euro, tutti i contributi spettanti e non versati finora ai lavoratori.
(Unioneonline/L)