Sono tanti i fenicotteri che popolano i campi coltivati a riso dell’Oristanese.

«Qui si concentra quasi il 100% di questo tipo di coltura di tutta la Sardegna, ma le risaie sono costantemente devastate soprattutto dalla presenza di questi animali che, nello scavare, calpestare e filtrare i suoli impediscono, nelle superfici appena seminate, che le piante possano nascere e svilupparsi». L'allarme arriva da Confagricoltura Oristano, che in questi giorni sta raccogliendo le numerose segnalazioni degli agricoltori locali che testimoniano la presenza – nei loro campi – di centinaia e centinaia di fenicotteri rosa. Gli esemplari, a caccia di cibo, starebbero compromettendo le prossime produzioni di una delle qualità più pregiate di riso del continente europeo.

Il presidente di Confagricoltura Oristano, Tonino Sanna ha ricordato che «Siamo ben consapevoli dello straordinario ecosistema lagunare e della biodiversità che caratterizza i territori dell'Oristanese e le sue diverse zone umide riconosciute come patrimonio internazionale dalla convenzione di Ramsar. Consci di ciò non vogliamo assolutamente che si crei uno scontro tra le esigenze dell'uomo e quelle della natura, ma proprio per evitare il muro contro muro è necessario che le istituzioni regionali prevedano dei ristori capaci di venire incontro alle perdite economiche subite dagli agricoltori».

«L'avifauna presente è una ricchezza per tutti. Un di più ambientale che va tutelato dalla collettività e da misure ad hoc messe in campo dall'Assessorato regionale dell'Agricoltura in collaborazione con quello della Difesa dell'Ambiente. Non possiamo pretendere che la buona convivenza tra uomo e natura sia praticata sulle spalle e soprattutto sul lavoro a perdere degli imprenditori agricoli. Esempi di interventi pubblici esistono già in Spagna, nel Parco naturale de l'Albufera (a sud di Valencia nell'area centro orientale della penisola Iberica), dove le istituzioni regionali si impegnano a coprire completamente i danni causati dai fenicotteri. Abbiamo quindi le soluzioni già pronte che possiamo prendere in prestito e adattarle al meglio alle nostre realtà. Per questo chiediamo un intervento rapido della Regione Sardegna affinché convochi le organizzazioni di categoria agricola con cui discutere i provvedimenti e le modalità d'intervento»,  ha concluso Sanna.

(Unioneonline/v.f.)

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