C'è stato un momento in cui il silenzio è diventato assordante. Quando l'arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni, già presidente del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della Conferenza Episcopale Italiana, ha raccontato di aver visitato in carcere alcuni sacerdoti, dietro le sbarre per aver abusato sui minori: «E purtroppo devo dire che non sono ottimista sul recupero completo degli abusatori. Quando sono stato da loro mi sono reso conto che c'è sempre la tentazione di negare i fatti anche davanti alle prove certe. Cercano in continuazione delle giustificazioni. Minimizzano il fatto. In alcuni casi è difficile riuscire ad avere una vera disponibilità ad un cambiamento vero». 

Frasi forti al museo diocesano di Oristano durante la presentazione del libro “Mostri o Nostri? La prevenzione degli abusi e il trattamento dei rei: una sfida per la Chiesa”. Testo scritto dal presbitero e psicologo oristanese Paolo Baroli. Un saggio coraggioso nato dopo che l'autore ha incontrato varie vittime.

Per la prima volta la chiesa arborense affronta una riflessione su questo tema attuale, ma anche scomodo. L'arcivescovo di Oristano Roberto Carboni: «Questo è un tema delicato e importante, fondamentale nella formazione del clero. Chi abusa deve confessare, chi ha coperto deve fare un passo indietro».

Don Ghizzoni: «Siamo davanti a un tema delicato ma la chiesa però non dorme. In tutta Italia abbiamo creato tantissimi centri di ascolto».

Don Paolo Baroli, 34 anni, spera che la presentazione del suo libro, con la prefazione del cardinale e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Maria Zuppi, sia l'inizio di un percorso importante. E fa un appello all'Arcivescovo Monsignor Carboni, rivolgendosi a lui direttamente: «Sarebbe bello istituire, caro Padre, una giornata diocesana per la salvaguardia sui minori. Sarebbe un modo per riflettere sul cammino della nostra chiesa. Vuol dire riconoscere una ferita del corpo ecclesiale. Noi sacerdoti abbiamo la responsabilità di creare ambienti sicuri e protetti». 

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