Oristano, il Tar dice sì all’abbattimento dei pini di Torre Grande
Respinto il ricorso del comitato che contestava il taglio degli alberi, i giudici: «Pericolosi per l’incolumità pubblica»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I pini di Torre Grande, sul litorale di Oristano, potranno essere abbattuti. Lo ha deciso il Tar, che ha respinto definitivamente il ricorso presentato dal Comitato “Lungomare con i pini” contro il progetto da 5,7 milioni di euro per la riqualificazione del lungomare.
I giudici, è spiegato in un nota del Comune, «non hanno ritenuto fondate le motivazioni del ricorso, dando ragione alle scelte dell’amministrazione, della Regione e dell’Unione dei Comuni Costa del Sinis Terra dei Giganti e della Provincia di Oristano (questi ultimi non si sono costituiti in giudizio).
Il Comitato Lungomare con i Pini era rappresentato dagli avvocati Andrea Pubusa e Paolo Pubusa, il Comune di Oristano dall'avvocato dell’ente Gianna Caccavale e la Regione dagli avvocati Sonia Sau e Floriana Isola.
Il Comitato contestava i lavori per l’abbattimento e la sostituzione di alberi, prevalentemente della specie Pinus pinea, mentre il Tar ha giudicato infondato il ricorso considerando che «la Regione ha correttamente seguito la procedura di autorizzazione paesaggistica e che il Comune ha adeguatamente bilanciato le esigenze di tutela paesaggistica con quelle della pubblica incolumità, legate ai possibili danneggiamenti causati dai pini».
Per i giudici del Tar «appaiono dunque del tutto evidenti le ragioni che rendono necessaria la sostituzione delle piante». Inoltre «è evidente, in particolare, che la tutela del bene paesaggistico è stata bilanciata, nella fattispecie, con il preminente interesse della incolumità pubblica, tenuto conto del fatto che già in varie occasioni alcuni alberi erano caduti all’improvviso generando situazioni di rischio e pericolo».
L’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete ha già convocato i progettisti e l’impresa appaltatrice per programmare l’immediato avvio dei lavori.
(Unioneonline/E.Fr.)