Dal mese di ottobre, oltre la metà del personale Ata, circa cento in provincia di Oristano, tra operatori, docenti e amministrativi, assunto dal Ministero per l'emergenza Covid, non ha ricevuto nemmeno un euro.

La carenza di risorse, dovuta a un errore di calcolo sulle previsioni di assunzione, ha fatto slittare da un mese all'altro il pagamento degli stipendi. Già con stipendi che a malapena arrivano a mille euro, il personale Covid, da ben quattro mesi è costretto anche a dover pagare le spese di viaggio per raggiungere il luogo di lavoro e l'affitto di casa.

La cosa assurda è che in tutti questi mesi il Ministero ha annunciato più volte i pagamenti mensili, ma molta parte del personale è ancora senza lo stipendio.

L'ultima comunicazione del Ministero prevedeva il pagamento per il 18 gennaio, poi per il 27 gennaio e ora lo ha rimandato al 10 di febbraio.

"Le segreterie scolastiche non hanno alcuna colpa di questa situazione - spiega il segretario provinciale del sindacato Snals di Oristano Luciano Cariccia -, i pagamenti vengono effettuati dal Ministero. Il problema è serio e riguarda tutta Italia. Purtroppo, tocca pesantemente anche la nostra provincia dove sono state assunte un centinaio di persone, soprattutto operatori scolastici. La metà circa ha ricevuto degli arretrati ed ora sta ricevendo regolarmente lo stipendio, ma oltre la metà è ancora in attesa. Sono tanti che non hanno ricevuto i soldi dall'inizio di ottobre dello scorso anno. A metà gennaio - conclude Luciano Cariccia - il Ministero ha emesso dei mandati di pagamento, ma i fondi stanziati non sono stati sufficienti. Ora attendiamo il 10 di febbraio; se non cambia la situazione avvieremo delle agitazioni e delle forme di protesta".
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