Quarant’anni “suonati” di carriera, trascorsi tra discoteche, radio e piazze a far ballare intere generazioni. Per il popolo della notte il nome di Sandro Azzena è una garanzia nel panorama musicale oristanese e isolano. Dall’esordio al Merak nel lontano 1983, alle serate revival che continuano a radunare sotto la sua consolle un pubblico eterogeneo, non hai smesso di coltivare la sua passione, che ora è pronto a condividere con gli studenti dell’Istituto Don Deodato Meloni grazie ad un progetto che porterà il Djing tra i banchi di scuola.

«Sono davvero entusiasta di questa iniziativa fortemente voluta dal dirigente scolastico, Bruno Sanna»,  afferma, «credo sia una delle prime a livello regionale: hanno già aderito una ventina di ragazzi. Sento una grande responsabilità nei confronti dei giovani che cercherò di incuriosire e appassionare a questo fantastico mondo con la teoria ma soprattutto con la pratica».

La discoteca Menhir nel 1993 (foto concessa)
La discoteca Menhir nel 1993 (foto concessa)
La discoteca Menhir nel 1993 (foto concessa)

Dai primi anni Ottanta sempre in pista, Azzena ha visto fiorire in provincia alcuni tra i più gettonati locali dell’epoca: dal Menhir all’Energy, passando per la Capanna, il Mina Club, il Why Not. «In quegli anni eravamo tra i migliori in Italia. Le discoteche della costa oristanese, comprese le invernali, facevano numeri vertiginosi»,  spiega, «La scena è profondamente cambiata perché la società si è trasformata». Giovani e divertimento compresi.

«Mi domando sempre come saremmo stati noi della vecchia generazione con uno smartphone tra le mani e una connessione velocissima a disposizione»,  osserva il musicista, «probabilmente saremmo stati esattamente come i ragazzi di oggi. Eppure loro sono incuriositi dai nostri tempi, bisognerebbe accompagnarli. Per questo trovo che l’idea di portare la consolle a scuola sia geniale, è un modo per avvicinarci».

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