Tante idee, promesse, convegni, ma di fatto la Città della ceramica resta una scritta su un cartello, all'ingresso di Oristano: un percorso iniziato e morto lì.

Una mostra a Natale, una per la Sartiglia, non si riesce ad andare oltre.

Mariangela Massenti, consigliere comunale indipendente, con una grande passione per la storia e la cultura della sua città, si fa portavoce di tutti quegli artigiani che non vedono un futuro, presentando una mozione in Consiglio comunale.

«È un onore poter amministrare una comunità come quella di Oristano, fatta di storia che ha radici antiche. Il problema però parte proprio da qua: non siamo in grado di sfruttare le nostre peculiarità. Abbiamo un carnevale storico importantissimo che in realtà fa risvegliare la città solo per un fine settimana; siamo la città del Giudicato di Arborea e non riusciamo a rendere visibile la nostra storia; siamo la città di Figoli, tanto da far parte dell'Associazione italiana città della ceramica (Aicc), ma non riusciamo a trarne alcun tipo di vantaggio».

Pensare che alcune città che fanno parte del Aicc hanno addirittura un assessorato alla Ceramica. Non pensa che sia necessaria almeno un'interfaccia che si occupi delle iniziative dell'Aicc?

«In realtà dovrebbe essere il sindaco l'interfaccia, o chi per lui, un delegato. In realtà quello che emerge è solo una grande approssimazione, che non sta portando a nulla».

Una città che ha una scuola, il Contini, rinomata in tutta Italia.

«È vero il nostro ex Istituto d'Arte (oggi liceo) è validissimo, forma giovani esperti che si trovano costretti a cambiare percorso o andar via. Non riusciamo a prevedere aiuti per questi ragazzi, borse di studio per aprire laboratori artigiani, spazi associativi. E ai nostri artigiani, che ogni giorno lottano per rimanere tali, cosa stiamo dando? Favorire l'interazione tra gli artigiani e le opportunità dell'Aicc sarebbe già un gran passo».
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