Buona parte delle mattine le trascorre senza riuscire a seguire le lezioni che vengono svolte in classe. Ma non riesce nemmeno a farsi capire dai suoi compagni. In una scuola cittadina c'è un bimbo di nove anni, completamente sordo, al quale il Comune di Oristano ha concesso il servizio di assistenza alla comunicazione solo per otto ore alla settimana. Eppure nel suo Piano educativo individualizzato si legge che «otto ore sono insufficienti per favorire la partecipazione all'alunno ad una didattica inclusiva». Ma anche che «per assicurare un diritto incomprimibile all'istruzione del bambino con una sordità grave si auspica la possibilità di avere il supporto dell'assistente per 30 ore».

«Non sono solo io a dirlo ma le carte - si sfoga la mamma - Il mio bambino fortunatamente è assistito dalla sua insegnante di sostegno, bravissima, ma ha bisogno di un tramite per capire le lezioni ma anche per comunicare con i compagni. Per lui non farsi capire è frustrante. Stanca di dover ancora chiedere ciò che mi spetta di diritto e di sentire che i fondi sono sempre pochi, ho deciso di affidarmi ad un legale».

Nel palazzo comunale sono già arrivate due diffide. «La condotta perpetrata dal Comune, che non appresta e non garantisce il supporto per il numero di ore previste dal Piano educativo - si legge nella seconda diffida presentata dall'avvocato Francesca Macis - oltre a violare un obbligo di legge, essendo l'attività amministrativa al riguardo del tutto vincolato per l'attuazione di un diritto soggettivo non degradabile della persona disabile, comporta una contrazione del diritto della persona disabile alla pari opportunità nella fruizione del servizio scolastico e concretizza una gravissima. diffido all'immediata cessazione della condotta omissiva e all'attivazione, per l'anno scolastico 2025/2026, del servizio di assistenza alla comunicazione a favore del minore così come indicato dal Pei, entro 5 giorni».

Il legale scrive anche che se la vicenda non verrà risolta «verranno adite le competenti Autorità, con riserva di diritti, ragioni e azioni».

Dal Comune interviene l'assessora ai Servizi sociali Carmen Murru: «La richiesta della famiglia è sotto esame da parte del servizio sociale. Il servizio ha più volte accolto le istanze della famiglia, per svariati interventi nel rispetto dei regolamenti attuativi e anche questa volta verrà seguito lo stesso iter».

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