La prima diffida è stata inviata in Comune il 10 ottobre: l’avvocato  chiedeva l'attivazione immediata del servizio. La seconda, visto che nel frattempo c’è stato solo silenzio, risale a 17 giorni fa. E poiché il problema non è stato risolto ora il caso sbarcherà in tribunale.

In una scuola di Oristano  c'è un bimbo di nove anni, completamente sordo, al quale il Comune ha concesso il servizio di assistenza alla comunicazione solo per otto ore alla settimana, anche se nel suo Piano educativo che la scuola ha inviato al Comune a maggio scorso, si legge che «otto ore sono insufficienti per favorire la partecipazione all'alunno ad una didattica inclusiva». Ma anche che «per assicurare un diritto all'istruzione del bambino con una sordità grave si auspica la possibilità di avere il supporto dell'assistente per 30 ore». 

Il bambino, assistito dalla sua insegnante di sostegno, ha bisogno, infatti, anche di un tramite per capire le lezioni e per comunicare con i compagni. Visto il silenzio, ma soprattutto la mancata attivazione del servizio, il legale Francesca Macis che assiste i genitori del bambino (nella seconda diffida aveva specificato che se la vicenda non fosse stata risolta subito sarebbero state udite le competenti Autorità) ha presentato un ricorso al tribunale di Oristano.

«Chiediamo l’attivazione del servizio per 29 ore», spiega l’avvocato, «Si tratta di un ricorso cautelare, quindi ci riserviamo di domandare anche l’ulteriore risarcimento del danno del provvedimento in merito». Tra le richieste si legge infatti di condannare il Comune a pagare una somma di denaro per i giorni di ritardo nell’attivazione delle ore settimanali di assistenza, per un totale di 100 euro al giorno da quando il giudice ordinerà al Comune di provvedere. L’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru lo scorso 31 ottobre ha dichiarato che «la richiesta della famiglia era sotto esame da parte del servizio sociale».

Pochi giorni dopo la mamma del bambino era stata contattata dall'assistente sociale per partecipare ad un incontro fissato per il 5 novembre, in Comune. Poi però la sera prima la mamma era stata contatta di nuovo dalla stessa assistente (tramite un audio vocale) che le aveva comunicato che l’incontro era stato annullato per sopraggiunti impegni del sindaco. Da quel giorno il nulla. Si parlerà della vicenda il prossimo 5 dicembre, giorno della prima udienza. 

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