Omicidio Santa Giusta, l’autopsia conferma: Salis ucciso con un’unica fucilate al ventre
Altre presenze in via Dante quando la situazione è precipitata, non c’erano solo i due rivaliUn’unica fucilata si è rivelata fatale per Francesco Salis, il 44enne ucciso nella notte fra venerdì e sabato a Santa Giusta. In cella con l’accusa di omicidio volontario c’è Andrea Giuntoli, operaio 43 anni.
Dall’autopsia, eseguita da Roberto Demontis, è emerso che è stato esploso un solo colpo a distanza ravvicinata: il fucile caricato a pallini ha colpito il basso ventre causando un’emorragia che poi non ha lasciato scampo al muratore. Francesco Salis, nonostante i soccorsi immediati, è morto poco dopo il suo arrivo al San Martino.
Continuano intanto le indagini dei carabinieri, venerdì al comando provinciale dei carabinieri è in programma un accertamento irripetibile sulla Giuletta Alfa Romeo utilizzata da Giuntoli. I militari dovranno verificare la presenza di eventuali tracce dello sparo sull’auto.
La lite risale alla notte fra venerdì e sabato. Salis e Giuntoli avrebbero iniziato a discutere all’interno di un bar del centro, sembra che il muratore non avesse gradito alcuni apprezzamenti rivolti dall’operaio a una sua nipote ma pare che gli screzi andassero avanti da giorni. Non si sa se si siano dati appuntamento in via Dante per chiarire, oppure se Salis con un bastone e poi una roncola sia andato dietro a Giuntoli e poi la situazione è precipitata. Di certo in via Dante erano presenti anche la nipote e un’altra ragazza, ci sarebbe stata una colluttazione poi dal fucile da caccia è partito quel colpo che non ha lasciato scampo a Salis.
Andrea Giuntoli poi si sarebbe allontanato, è stato raggiunto a casa dai carabinieri e ha ammesso le proprie responsabilità. Assistito dall’avvocato Patrizio Rovelli, si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario; la famiglia Salis è assistita dall’avvocato Fabio Costa.
Valeria Pinna