"Stavo guardando la partita dell'Italia contro l'Ucraina, quando ho deciso di andare a stendere. Ho sentito delle voci, mi sono soffermata per cercare di capire e ho sentito che provenivano dalla casa del signor Giovanni Perria. Ho sentito che era molto arrabbiato e diceva Ma perché, ma perché. Verso le 22.50 ho portato il barattolo dell'umido fuori e ho visto l'auto del vicino che andava verso la dicesa. Verso le 23.30 stavo chiudendo le persiane e ho visto il signor Giovanni Perria che è rientrato e si è parcheggiato".

Testimone chiave

Ha parlato ieri in Corte d'Assise a Cagliari per alcune ore Graziella Carboni, 43 anni, testimone-chiave dell'accusa nel processo contro il pensionato 78enne accusato di omicidio volontario per la morte della moglie Brigitte Pazdernik, 77 anni di origini tedesche, avvenuta nell'ottobre dello scorso anno. La donna è sparita di casa il 10 ottobre, per poi essere trovata senza vita in spiaggia qualche giorno dopo.

"Quando la figlia Rachele ci ha avvisato che era sparita", ha proseguito, "siamo andati e le dicevo di mantenere la calma, perché si era allontanata da mezz'ora e non poteva essere lontano. Lui diceva che temeva avesse fatto una brutta fine, magari caduta in qualche fosso. Gli ho detto che l'avevo visto uscire prima e lui mi ha detto: Questa (riferendosi all'auto, ndr) è rimasta qui e non si è mai mossa ".

La prova regina

Per il pubblico ministero Armando Mammone le parole della vicina sarebbero la prova regina, chiarendo perché dal serbatoio dell'auto del pensionato mancherebbe più carburante di quanto indicato nel contachilometri che - secondo l'accusa - sarebbe stato bloccato togliendo un fusibile proprio per nascondere quel tragitto. Nel controesame, in ogni caso, il difensore di Perria, l'avvocato Antonello Spada, ha comunque fatto emergere che la testimone risulta essere poco precisa negli orari, seppure con due punti fermi: avrebbe visto l'auto uscire durante la partita della Nazionale e l'avrebbe rientrare alle 23.30.

Per la Procura, la super-testimone sentita ieri nell'aula della Corte presieduta dalla giudice Tiziana Marogna (a latere Giorgio Altieri) sarebbe anche la donna citata in alcune intercettazioni registrate in cella tra Perria e Salvatore Cabiddu, ergastolano e figura di spicco della banda di Is Mirrionis: il secondo avrebbe detto all'anziano che bisognava far in modo che ritrattasse.

La vicenda

Il cadavere di Brigitte Pazernick era stato ritrovato in mare, qualche giorno dopo la sua scomparsa dall'abitazione di Narbolia, morta per annegamento. Arrestato il marito a gennaio dello scorso anno, per la Procura si sarebbe trattato di omicidio volontario: un piano organizzato per lavare un tradimento di quasi mezzo secolo prima, consumato dalla donna quando vivevano in Germania con un fratello dell'imputato.

La Corte si è riservata di decidere sulla richiesta della difesa di mitigare la misura cautelare del 78enne, da un anno in carcere a Massama. Il 2 marzo, prossima udienza, è stato convocato anche l'interprete: saranno sentite tutte le figlie dell'imputato e della vittima. Nessuna si è costituita parte civile.

Francesco Pinna

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