Arriva dal Guilcier la bella storia di onestà da parte di un ospite del centro di accoglienza accreditato dalla Prefettura in località "Caddaris" gestito dalla società Bianco e Nero, che accoglie attualmente una trentina di persone.

A segnalarla è il dirigente scolastico in pensione Agostino Mele di 79 anni, che aveva perso il portafoglio ma ha potuto riaverlo grazie alla sensibilità dimostrata da Gopal Arun, un ragazzo dell'India di 25 anni. Dopo averlo trovato, l’ha restituito al legittimo proprietario attraverso il gestore della struttura Tore Casula.

La testimonianza

«Mi sono accorto di averlo smarrito lunedì sera – racconta Mele - e ieri mattina mentre mi recavo dai carabinieri per la denuncia di smarrimento, me lo hanno restituito. Come si può ben comprendere è stata grande la mia gioia, in quanto avevo custoditi avevo tutti i documenti personali e le tessere bancarie. Ringrazio pubblicamente e di vero cuore questa persona per aver agito in maniera così corretta. Non so se altri avrebbero fatto altrettanto». Agostino Mele ha voluto incontrare personalmente e a casa sua l'autore di questo gesto per ringraziarlo e stringergli la mano. Una bella conclusione della vicenda che conferma come con gli ospiti dei centri di accoglienza gli abitanti del paese hanno avuto sempre un ottimo rapporto anche quando la loro presenza era molto più numerosa. La comunità non ha mai percepito la loro presenza come negativa anche perché il sistema dell'accoglienza aveva anche creato occasioni di lavoro.

Integrazione

Sino al 2015 il campeggio comunale di Nuraghe Ruiu, ospitava un centinaio di persone di diverse nazionalità richiedenti protezione internazionale. Qui studiavano la lingua italiana, passo fondamentale per un inserimento dei richiedenti asilo. Attraverso lo sport poi, non sono stati rari gli esempi di inclusione da parte di diversi ragazzi.

Da tenere conto che nel campeggio lavoravano 14 dipendenti tra mediatori culturali, psicologi, amministrativi, camerieri, baristi e accompagnatori. Il sistema dell'accoglienza aveva creato un indotto e questo si rifletteva positivamente anche sull’economia locale e del territorio. Poi 10 anni fa, mantenendo un impegno preso prima delle elezioni, l’amministrazione comunale decise che il campeggio comunale dovesse tornare alla destinazione d’uso originaria.

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