Prosegue la mobilitazione popolare contro la speculazione energetica dei Parchi Eolici. Nel Centro di Cultura per l'Educazione Permanente UNLA va avanti da giorni la raccolta firme per perorare la proposta di legge Pratobello in difesa dell'ambiente e paesaggio sardo.
L'attività volontaria e spontanea è portata avanti dal direttivo del Centro di Cultura (tra cui presidente Maria Arca e consigliere comunale Giovanni Matta) da anni attivo nella valorizzazione del patrimonio culturale, etnografico e ambientale del territorio lussurgese e del Montiferru.
Proprio il Montiferru è oggetto delle mire eoliche di Enel Green Power che vorrebbe erigere una ventina di torri eoliche di oltre 200 metri d'altezza nelle montagne tra Scano e Santu Lussurgiu, e Sorgenia Renewables invece ne vorrebbe innalzare una decina nelle colline che digradano verso il mare tra Seneghe e Narbolia.

«Un accerchiamento che metterebbe a repentaglio aree agricole di pregio e boschi, sottraendole ai terreni fertili per coltivare gli agrumi di Milis e allevare la razza Sardo-Modicana che produce le eccellenze agroalimentari come la carne del Bue Rosso e il Casizolu. Senza dare niente alle popolazioni, lasciando soltanto macerie da smaltire dopo tanti anni. Una trasformazione radicale del paesaggio ancora incontaminato. Un devastante impatto sul territorio: abbattimento di essenze vegetali della macchia mediterranea, consumo di suolo, disturbo dell’avifauna e intralcio del sorvolo aereo per i mezzi antincendio».

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