Narbolia riscopre Vico Mossa, architetto, studioso del paesaggio, scrittore, saggista e fotografo che con il suo talento e i suoi progetti originali ha attraversato il Novecento. 

Riscopre lontane memorie legate a un intellettuale diviso tra due microcosmi di affetti e valori: Serramanna, il suo paese d’origine, e appunto Narbolia, il paese in cui era nata la madre, luogo delle vacanze molto amato come dimostra “I Cabilli”, il libro-diario in cui Mossa ha riversato i ricordi una vita. 

Al Centro Polifunzionale “Peppino Pippia” venerdì 9 settembre, con inizio alle 18.30, si svolge per iniziativa dell’associazione culturale “Sa Curadoria” l’incontro dedicato alla figura dell’architetto nato nel 1914 e morto a Sassari all’età di 89 anni.

L’OMAGGIO – Interviene, tra gli altri, il figlio Giangiuliano, anche lui architetto. In apertura è prevista la proiezione del video “Nuralìa, il paesino lontano di Vico Mossa” realizzato dal Centro Servizi Culturali di Oristano insieme agli alunni della scuola primaria e secondaria di Narbolia. “Il film – sottolinea il presidente dell’associazione “Curadoria” Andrea Vargiu -  nasce con l’intento di mettere in evidenza il legame tra Vico Mossa e Nuralìa attraverso la curiosità e lo stupore dei bambini narboliesi di oggi e dello stesso bambino Vico che ricorda i piacevoli soggiorni nel paese in cui era nata la mamma”. Il direttore dell’Unla Marcello Marras e le insegnanti Maria Dessì e Caterina Firinu presenteranno le finalità di un progetto con un forte valore didattico.  Sarà poi inaugurata la mostra fotografica “Vico Mossa fotografie d’architettura” a cura dell’archivio di architettura “Vico Mossa” di Serramanna. Verranno, infine, rivissute le atmosfere del libro “I Cabilli” nella rappresentazione del gruppo teatrale di Narbolia. In scena gli attori Rita Meloni e Salvatore Sanna.

LA VITA E LE OPERE – Vico Mossa ha curato i restauri della Cattedrale e del Palazzo dell'Artigianato di Sassari, della parrocchia di San Basilio in Sennori, della basilica di San Gavino in Porto Torres e  i progetti delle chiese parrocchiali di San Bartolomeo a Cagliari, di San Vincenzo de' Paoli a Sassari e della Sacra Famiglia di Olbia, del villaggio turistico La Valle dell'Erica e dell'albergo Il Gallo di Gallura di Santa Teresa Gallura. Sempre a Sassari ha creato i progetti dell’Hotel Turritania e del Palazzo Bosazza. Ha allestito il padiglione della Sardegna a Roma e a Torino in occasione dei cento anni dell’unità d’Italia. A tutto questo, in un’avventura umana e professionale molto ricca, si aggiungono l’insegnamento all’Istituto d’Arte a Sassari e le frequenti collaborazioni con giornali, tra cui “L’Unione Sarda”, e riviste. Tra le sue opere più significative ci sono Architettura religiosa minore in Sardegna (1953), Architettura domestica in Sardegna contributo per una storia della casa mediterranea (1957 e 1985), Dai nuraghi alla rinascita (1961), Architettura e paesaggio in Sardegna (1982), Artigianato sardo (1983), Vicende dell’architettura in Sardegna (1994). “Pensi davvero che la gente sia interessata alla storia della tua famiglia?”, è la domanda che gli rivolge la moglie Clara.

Vico Mossa  è sul punto di scrivere  “I Cabilli”che poi porta a compimento dimostrando che anche le vicende private e personali, quando vengono raccontate bene, hanno uno straordinario valore universale.

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