Mario Trudu, 69 anni di Arzana, è morto all'ospedale di Oristano dopo aver vinto la sua lunga battaglia per curarsi fuori dal carcere di Massama, dove era recluso da ben 41 anni.

Ne ha dato notizia su Facebook il suo avvocato Monica Murru.

Trudu aveva un tumore. Era stato condannato all'ergastolo ostativo, a quel fine pena mai senza permessi, sconti né semilibertà che di recente la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo.

"Mi hanno appena avvisato che Trudu non ce l'ha fatta, è morto stasera nel reparto di terapia intensiva, senza essere potuto tornare a casa neppure una manciata di ore. Ho davanti il suo viso, le sue braccia fatte di muscoli lunghi di uomo di campagna, come se avesse sempre zappato la terra anziché stare 40 anni in carcere, il suo sorriso ironico. E mi sento addosso il peso pesante di un lavoro inutile, di un risultato arrivato troppo tardi", ha scritto l'avvocatessa su Facebook.

Dopo una lunga battaglia Trudu aveva ottenuto recentemente il differimento della pena per motivi di salute, ma - ricoverato al San Martino - non era riuscito a tornare a casa.

"Una fine - ha aggiunto la sua legale - sopraggiunta proprio adesso che la Corte Europea dei diritti umani e la Consulta hanno sancito una svolta verso una giustizia umana, verso una pietà che Mario non ha potuto sperimentare. Stanotte la mia toga è pesante e fredda come una coperta sarda. Una burra di orbace capace di schiacciarti, ma non di scaldarti".

Trudu era in carcere dal 1979, quando è stato condannato per il sequestro del tecnico della Ferrari Giancarlo Bussi, rapito nel 1978 a Villasimius.

Successivamente, nel 1987, è stato condannato all'ergastolo per un altro sequestro, finito in tragedia, quello di Emilio Gazzotti. L'imprenditore morì in un conflitto a fuoco durante le fasi della sua liberazione.

Da quel 1978 è stato sempre chiuso in cella, se si eccettuano dieci mesi di latitanza tra l'86 e l'87, quando scappò da Ustica dove era al confino in attesa della sentenza della Cassazione per il sequestro Bussi.

Il 10 gennaio scorso Trudu aveva ottenuto la possibilità di uscire dal carcere per partecipare al funerale del cognato.

Di recente, neanche un mese fa, ha ottenuto dopo una lunga battaglia il differimento della pena, disposto dal magistrato di sorveglianza di Cagliari, che gli ha consentito di uscire dal carcere per curarsi. Ma non è riuscito a tornare a casa. "Neppure una manciata di ore", come ha fatto notare Monica Murru.

(Unioneonline/L)
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