Marrubiu, operaio morto nel cantiere sulla 131: sotto accusa i vertici della ditta
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Un'ora e mezza di domande ai periti per cercare di far luce sulle condizioni di sicurezza del cantiere sulla Statale 131 all'altezza di Marrubiu.
Quello in cui il 7 aprile del 2008 perse la vita Orazio Statzu, l'operaio di Morgongiori che fu sepolto vivo da un'improvvisa frana.
Oggi in Tribunale una nuova udienza nel processo per omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro ai danni dei vertici della Intercantieri Vittadello (la ditta che eseguiva i lavori): l'amministratore delegato Sergio Vittadello, il direttore tecnico Matteo Ferrazza e il coordinatore della sicurezza Francesco Anedda (difesi dagli avvocati Guido Manca Bitti, Mario Testa e Marco Bonomo).
Sono stati sentiti i consulenti e ci si è soffermati sulla consistenza del terreno, sulla pendenza della scavo e sulle condizioni di stabilità. Si è cercato di capire se quegli scavi potevano essere realizzati oppure no.
E ancora si è insistito sul rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro e il consulente della difesa ha ribadito che quello scavo poteva essere realizzato «era nei limiti di stabilità». Il processo proseguirà il 18 marzo.
L'incidente accadde quando l'operaio si trovava in fondo allo scavo per dare indicazioni al collega che guidava un escavatore.
Le pareti del cunicolo cedettero all'improvviso travolgendo Orazio Statzu. I vigili del fuoco lavorarono per ore per cercare di estrarlo ma quella valanga di terra, oltre 150 tonnellate, non gli lasciò scampo.