Novemila piantine di marijuana modificate geneticamente, allo scopo di innalzarne il principio attivo ed evitare una eccessiva crescita in altezza, così da nasconderle a droni o elicotteri.

A scoprire la maxi-piantagione – che avrebbe potuto rifornire il mercato dello spaccio in Sardegna e anche nel Lazio e che avrebbe potuto fruttare fino a 5 milioni di euro – sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Oristano.

L’enorme “giardino incantato” – come viene definito in gergo – è stato scovato nella zona di Sau Caria, a Santa Giusta, dove gli agenti hanno sequestrato complessivamente 8.860 piante e 350 chili di marijuana già tagliata.

Cinque le persone arrestate, compreso il proprietario del terreno, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, di età compresa tra i 22 e 66 anni.

L'operazione è direttamente collegata all'arresto di un 32enne di Nuoro, avvenuto il 5 ottobre scorso a Marrubiu. In quell'occasione la Polizia sequestrò oltre un quintale e mezzo di marijuana, proveniente proprio dalla piantagione di Santa Giusta. 

Quest’ultima, secondo gli accertamenti degli inquirenti coordinati dal dirigente Samuele Cabizzosu, era stata creata in un appezzamento dove lo scorso anno si trovava una piantagione legale di cannabis.

Prima di procedere al blitz, gli agenti si sono appostati, monitorando la situazione anche con un drone. Quando hanno avvistato un gruppo di persone che estirpavano le piante caricandole su un tir hanno poi proceduto agli arresti. 

Il proprietario del terreno ha sostenuto sulle prime che le piante erano legali, ma dalle successive analisi è stato accertato che avevano un principio attivo del 20 per cento superiore a quanto previsto dalla normativa. Un “potenziamento” realizzato grazie a modifiche genetiche e botaniche ad hoc. 

Si tratta di uno dei più consistenti sequestri di cannabis effettuati nell’Isola negli ultimi anni.

(Unioneonline/l.f.)

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