Maestra sospesa, la palla passa al giudice: «Olio benedetto sulla testa dei bambini? Falso, l’ho fatto solo vedere. L’avevo preso a Medjugorje»
L’avvocatessa Elisabetta Mameli sta lavorando per presentare il ricorso, l’insegnante rispedisce al mittente le accusePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sospensione di venti giorni con riduzione di stipendio: giusto o sbagliato? Sarà un giudice a deciderlo. Sul provvedimento disposto dall’Ufficio scolastico provinciale di Oristano per “punire” la maestra l’ultima parola spetterà al Tribunale.
Elisabetta Mameli, la legale che difende Marisa Francescangeli per conto della Uil, il sindacato alla quale alla maestra è iscritta, è al lavoro ormai da giorni per presentare il ricorso. La documentazione dovrebbe essere depositata la prossima settimana.
«Mi limito a dire per ora che si tratta di una vicenda molto delicata ma soprattutto che la sospensione avviene solo quando si verificano fatti veramente gravi, gravissimi - ha detto Mameli -. E viste le contestazioni non mi sembra questo il caso».
Secondo l’avvocatessa ciò che viene contestato alla maestra Francescangeli, in servizio nella scuola prima di San Vero Milis, non merita questo tipo di provvedimento: «Sicuramente è esagerato per ciò che le viene contestato dall’Ufficio scolastico. Ecco perché siamo contro l’azione disciplinare che racchiude i fatti limitatamente alle preghiere, al rosario e poco altro».
Alla Francescangeli, come del resto ha raccontato la stessa maestra, viene contesto anche di aver “terrorizzato” i bambini dopo aver trattato in classe diversi argomenti, ad esempio la pericolosità del fumo. Pare che i bambini, una volta rientrati in casa, abbiano detto ai genitori fumatori che fanno una cosa pericolosa. Ma anche su questo l’insegnante ha sempre ribadito che la sua voleva essere una lezione educativa, niente di più. E che si era limitata a rispondere alle domande dei bambini di dieci anni, curiosi.
La maestra rispedisce al mittente anche le accuse che riguardano l'utilizzo di olio benedetto sulla fronte dei bambini, come qualcuno nelle varie chat dei genitori ha riferito: «Ho fatto vedere l’olio che avevo preso durante il mio viaggio al santuario di Medjugorje - spiega -. Molti erano incuriositi, è normale. Hanno voluto anche toccarlo con le loro mani. Poi però evidentemente c’è chi ha costruito una storia enorme per mettermi in cattiva luce».