Dermatite bovina, a Oristano 5.000 vaccini nella prima settimana della campagna
L’obiettivo è immunizzare il prima possibile tutti quelli presenti nella provincia: sono oltre 60.000Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È partita lunedì scorso anche nella provincia di Oristano la campagna di vaccinazione contro la dermatite nodulare bovina. Coordinata dal servizio di Sanità animale della Asl 5 diretto dal dottor Enrico Vacca, con il supporto degli altri servizi veterinari Asl, circa 40 veterinari vaccinatori. I numeri della prima settimana parlano di circa 5.000 capi vaccinati, distribuiti su 40 allevamenti: si è partiti dai comuni di Arborea, Santu Lussurgiu, Cuglieri e Ghilarza e si sta lavorando intensamente per immunizzare il prima possibile gli oltre 60.000 bovini della provincia di Oristano.
«Il vaccino», chiarisce il dottor Vacca, «è la principale arma di difesa dalla dermatite nodulare contagiosa, insieme alla disinfestazione e al blocco della movimentazione. Dopo 21 giorni dalla vaccinazione, l’animale è immunizzato e dopo 28 giorni può essere movimentato. A oggi non abbiamo registrato nessun caso di contagio in provincia di Oristano: per questo riuscire a vaccinare il più rapidamente possibile significa proteggere tutto il patrimonio bovino e far sì che il nostro territorio resti immune dalla malattia».
«Finora», precisa la dottoressa Anna Paola Corda, veterinaria del servizio di Sanità animale, «non abbiamo riscontrato nessun effetto collaterale sugli animali vaccinati. Stiamo registrando una ottima risposta da parte degli allevatori, che hanno ben compreso quanto la vaccinazione sia fondamentale per prevenire la malattia».
Il servizio di Sanità animale sta portando avanti sul territorio un lavoro di sensibilizzazione. «Stiamo organizzando e partecipando a una serie di incontri sul territorio, con il supporto delle organizzazioni professionali di categoria, finalizzati proprio a spiegare agli allevatori quali sono i benefici della vaccinazione: una corretta informazione permette di chiarire i dubbi e dissipare eventuali timori e resistenze rispetto a questo tema», conclude.
(Unioneonline)