È uno sfogo destinato ancora a far rumore quello di padre Paolo Contini,  parroco della comunità cristiana di Abbasanta, Ghilarza e Norbello. In questi giorni della settimana santa  ha infatti comunicato la sua amarezza ai parrocchiani sugli sviluppi del processo in corso per gli abusi da lui  subìti e denunciati

«In questo momento»,  afferma padre Paolo, «ho sete di giustizia e di verità, di coerenza e onestà, in  riferimento ad un fatto davvero inquietante. Quando ho denunciato gli abusi subìti», sottolinea il religioso, «è iniziato un percorso giudiziario in cui alcune persone, come mi scrisse il mio arcivescovo, sono state “di parte” fino al punto che lui stesso ne invocava le “dimissioni”. Oggi quelle persone sono state promosse in uffici di gran rilievo per la Chiesa. Appena si è diffusa la notizia, lo stesso arcivescovo Roberto Carboni mi ha scritto subito un messaggio dicendomi: “Ho visto adesso la notizia cercando su internet, mi lascia sconcertato e arrabbiato, capisco il tuo stato d’animo”».

Padre Paolo aggiunge che «ringrazio il nostro pastore  per l’immediata presa di posizione e capisco il suo sconcerto e la sua rabbia di fronte all’assurdità di scelte in cui, a coloro che erano meritevoli di “dimissioni”, improvvisamente sono affidati servizi di primo piano.  Capisco il suo sconcerto nel vedere offesa non la mia persona, ma una  Chiesa sana e che non accetta alcun compromesso su un tema così delicato come quello degli abusi su minori».

Certe scelte,  evidenzia padre Paolo, «sembrano ignorare le indicazioni di Papa Francesco, il quale quotidianamente sprona a promuovere la lotta alla pedofilia e non certo a regalare promozioni a coloro che manifestano tentennamenti o addirittura sono dalla parte sbagliata su un tema così sensibile».

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