Abusi in convento, l'arcivescovo di Oristano durante le cresime: «Chiedo perdono a padre Paolo»
Monsignor Roberto Carboni dal pulpito dichiara la sua vicinanza al parroco che ha denunciato le violenze sessuali subite a 14 anniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non capita davvero tutti i giorni che un arcivescovo si scusi e chieda pubblicamente perdono. L’ ha fatto monsignor Roberto Carboni, guida spirituale della diocesi di Oristano, durante le tre distinte celebrazioni eucaristiche, nelle quali ha amministrato, nel fine settimana, il sacramento della cresima a 90 ragazzi della comunità cristiana di Abbasanta, Ghilarza e Norbello.
Identiche affermazioni ripetute sabato pomeriggio nella Parrocchia di Santa Giulitta a Norbello e Santa Caterina ad Abbasanta, mentre stamattina è stata la volta della Chiesa Beata Vergine dell’Immacolata a Ghilarza.
Parole pesanti pronunciate nel momento dell’atto penitenziale: «Ognuno di noi vuole aprirsi alla misericordia di Dio , riconoscendo i propri peccati», ha detto l’arcivescovo, «sento importante, in questo contesto e con sincerità davanti a voi, la necessità di chiedere perdono al Signore e a padre Paolo», ha sottolineato, «per non essergli stato vicino in maniera decisa e più attenta in queste settimane, nel difficile momento in cui ha denunciato gli abusi ricevuti. Lui è la vittima e merita tutta la mia e nostra attenzione, vicinanza, sostegno e solidarietà. Questo perché anche nella nostra chiesa diocesana si possa consolidare la cultura dell’ascolto e di rispetto per chi viene colpito dagli abusi».
C’era una certa curiosità per sapere se e che cosa avrebbe detto l’arcivescovo, alla sua prima visita nel Guilcier dopo la denuncia del parroco, che aveva destato molto scalpore nella chiesa arborense e non solo.
Ci si aspettava da parte sua un commento importante, ma quanto ha detto sono state parole chiare e nette. E mentre a Norbello ed Abbasanta, Padre Paolo, non aveva voluto commentare le parole dell’arcivescovo, stamattina al termine dell’ultima celebrazione a Ghilarza, è intervenuto per ringraziare monsignor Carboni per la richiesta di perdono che ha pronunciato.
«Accolgo con benevolenza, amicizia e fraternità le sue parole», ha detto, «che pur in una giornata di festa non sono fuori luogo. Lei conosce bene i fatti e sa che sono certi e gravissimi. Non è la mia parola contro un altro e neppure si tratta di carezze scambiate per violenza. Non ho denunciato per me, ma l’ho fatto perché fatti del genere non accadano più nella chiesa, perché la vita dei più piccoli è sacra a Dio. Se mai dovesse accadere io denuncerò quanto accade. La ringrazio», ha concluso Padre Paolo, «perché ad alta voce ha deciso di dire da che parte sta».