Laconi: «Troppo alte le tariffe della casa di riposo Sant'Ignazio»
La Uil attacca il ComunePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rette troppo alte per avere gli stessi servizi, comunicazioni bizzarre e nessun dialogo con le parti sociali. La denuncia arriva dalla Uil Pensionati che si portavoce dei familiari degli ospiti che alloggiano nella casa di riposo Sant'Ignazio di Laconi. Il segretario Ignazio Marrocu parla di “segnalazioni e forti preoccupazioni” in seguito al cambio di gestione della struttura di proprietà del Comune, da poco tempo guidata dall'Iris di Villanovafranca e con all'interno 24 ospiti. La Uil punta il dito contro il Comune, "per la presa in totale solitudine, senza nessun confronto con l'utenza ei loro rappresentanti, sul sostanziale aumento delle rette". Marroccu: "I diretti interessati sono stati raggiunti da un messaggio tramite whatsapp. Questa comunicazione sarebbe dovuta arrivare dopo aver avviato un percorso di informazione e preparazione degli utenti, alla nuova condizione. Questo metodo di comunicazione è alquanto bizzarro e stravagante". Le rette in effetti sono aumentate: per la Comunità alloggio da 1400 euro a 1900 euro al mese, per la Comunità integrata da 1600 euro a 2mila e duecento euro. "Senza ricevere nessun tipo di spiegazione - spiega Marrocu - In parecchi paesi viene attivata la contrattazione tra le pubbliche amministrazioni e le parti sociali, a Laconi tutto questo non avviene". Il sindaco Salvatore Argiolas: "Tutto questo è assurdo e mi pare un attacco politico. La Uil fino a poco tempo fa ci chiedeva di cambiare la gestione proprio perché i dipendenti non venivano pagati. E questo succedeva perché le rette erano troppo basse. Ora che siamo intervenuti ci vanno contro lo stesso”. Segue a ruota la responsabile della Iris, Rosella Pili: "Sull'impossibile dei pagamenti non abbiamo mai riscontrato nulla, anzi. Tutti pagano regolarmente. Ci tengo a precisare però che le rette ora sono in linea con le altre strutture della provincia. E che i dipendenti vengono pagati regolarmente. Anzi, abbiamo anche aumentato il personale. Sulla modalità di comunicazione - concludono - c'è stato un disguido. Non avendo tutte le mail dei familiari, chi si è occupato di le nuove tariffe ha inviato anche dei messaggi".