Appartenere alla Comunità Montana Sarcidano e Barbagia di Seulo o all’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla? Un dilemma vecchio che fa discutere da una ventina d’anni le amministrazioni comunali che si sono succedute. 

Questa volta a decidere definitivamente  per Laconi ci ha pensato la Regione, che ha inserito nel collegato alla finanziaria in discussione al Consiglio regionale un emendamento che obbliga il Comune di Sant’Ignazio a far  parte dell’Unione Alta Marmilla. Sino ad oggi faceva parte dell’ente sovracomunale insieme ai Comuni di Isili, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Genoni, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seulo, con i quali condivide servizi e attività per i cittadini.

Tale scelta era maturata nel 2014 con la Giunta guidata dal sindaco Paolo Pisu  per evidenti affinità geografiche e culturali, ma anche per il fatto che il comune gestiva con la Comunità Montana, in forma associata, il servizio di raccolta differenziata. Con quella decisione veniva  dunque definitivamente archiviato il tentativo di adesione all’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla, un sodalizio in realtà mai iniziato, perché l’assemblea plenaria di quell’organismo non ha mai convalidato l’ingresso di Laconi. In  seguito al  passaggio nella provincia di Oristano, il Comune di Laconi aveva chiesto  l’ingresso nell’Unione anche per consentire una maggiore integrazione con i comuni della Provincia, cosa che non fu mai ufficializzata.

L’attuale sindaco Salvatore Argiolas nel commentare la  notizia afferma: «È presto per dare giudizi – spiega - ne prendiamo atto e  vedremo nei prossimi giorni i contenuti del dispositivo. Non esprimiamo soddisfazione in un senso o nell’altro. Certo è che la legge fa finalmente chiarezza sul dove dobbiamo stare obbligatoriamente per la programmazione territoriale, considerato che spesso abbiamo operato in due ambiti diversi».       

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