Duemila 521 multe in un mese e mezzo.

Le telecamere ai semafori di via Cagliari a Oristano e di via Nazionale a Silì sono diventate un incubo per gli automobilisti, ma un toccasana per le casse del Comune: quegli occhi elettronici hanno fruttato 425mila 434 euro.

Finora ne è stata incassata solo la metà, ma sono bastati i numeri sciorinati dall'assessore alla Viabilità Gianluca Mugheddu per scatenare le polemiche.

L'esponente della Giunta Tendas ha chiarito che «le telecamere sono state installate ai semafori per cercare di contrastare gli incidenti - ha detto - visto che si tratta di due incroci molto pericolosi e sempre trafficati».

Poi i dati: dal 4 novembre al 22 dicembre 2015 in via Cagliari 1803 auto sono state immortalate passare col rosso; altre 1117 invece non hanno rispettato la segnaletica.

Nell'incrocio di Silì 324 multe per chi è passato col rosso e 268 per non aver osservato le linee di direzione. Immediata la replica della minoranza con l'Udc all'attacco: «In poco tempo l'Amministrazione ha solo fatto cassa sulla pelle dei cittadini - ha detto Peppi Puddu - per prevenire gli incidenti sarebbe stato preferibile sistemare dei contasecondi che indicano i tempi del semaforo».

I consiglieri hanno insistito sul fatto che «col tempo le multe sono diminuite - ha fatto notare Giuliano Uras - questo significa che i cittadini si sono abituati, ma prima sono stati indotti in errore». La Giunta comunque non intende cambiare idea, le telecamere resteranno.
© Riproduzione riservata