Era stato definito "incapace e mafioso". Nella pagina Facebook del Martini Beach, un locale sulla costa di Santa Giusta, due anni fa si era andati pesanti con i commenti offensivi verso l'ex questore di Oristano.

E oggi è stato proprio Giovanni Aliquò a ricostruire in Tribunale la vicenda culminata con una querela e un processo per diffamazione a carico di Raffaele Pintau, 43 anni, originario di Ghilarza.

L'ex questore ha ricordato che due estati fa erano state riscontrate alcune violazioni al locale, così era stata sospesa la licenza per 15 giorni. Subito dopo, sulla pagina Facebook del Martini Beach era stata annunciata la chiusura del locale e immediatamente si erano scatenati i commenti.

"Era stato scritto che il questore era un mafioso, un impostore, uno imposto dallo Stato e che non conosceva il territorio, un c...", ha ricordato Aliquò. Altri commenti invitavano ad occupare la questura "per distruggerli tutti".

L’ex questore, parte civile con l’avvocato Marina Leone, ha ribadito di essersi sentito danneggiato, subito dopo è stato sentito il sovrintendente della polizia che aveva svolto le indagini e che ha chiarito come dal nickname del profilo che aveva scritto quelle frasi si era arrivati a identificare Raffaele Pintau.

L’avvocato difensore Rinaldo Saiu ha insistito sul fatto che non c’è alcuna certezza sull’identità di colui che utilizzava il profilo Facebok da cui erano partite le offese: dal momento che durante le indagini non è stato possibile acquisire la mail di accesso al profilo social, secondo il legale anche se alcune informazioni portavano a Pintau non significa che fosse lui a usare quel profilo.

Il processo è stato rinviato al 6 novembre.
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