Mille messe all’anno, 27 novene, 36 tridui, 53 festività particolari, senza contare i circa 120-130 funerali, le processioni, le attività catechistiche, oratoriali e di amministrazione generale.

Sono numeri davvero importanti  che non permettono davvero al parroco padre Paolo Contini di stare con le mani in mano. Con circa 8500 abitanti, la comunità cristiana di  Abbasanta, Ghilarza e Norbello è quella più popolosa, insieme a Cabras, della Arcidiocesi.

Entità  pastorale guidata dal parroco Padre Paolo Contini che unisce religiosamente (da tre anni) i paesi del Guilcier. Tutto questo però ha un costo di fatica e impegno straordinario che non può essere più umanamente gestito solo dal sacerdote.

Ecco allora che attraverso la lettera alla comunità dal significativo titolo “Doni e Carismi per edificare insieme la Chiesa”, il parroco lancia l’ invito ai  laici per un impegno sempre crescente al “governo” della chiesa locale. «Se è possibile una buona vita comunitaria – ammette padre Paolo- il merito non è solo del parroco, ma di tante persone che nella comunità si mettono concretamente a disposizione per dare una mano».

Azioni che per il religioso hanno però la necessità di essere  potenziate. «È importante promuovere altre forme di collaborazione – evidenzia padre Paolo – in modo particolare nell’ambito liturgico, programmazione pastorale e gestione amministrative delle tre parrocchie. Quando non è possibile garantire la celebrazione della messa, attraverso un percorso di formazione potranno esserci fedeli capaci di guidare la liturgia della parola, dei vespri e abilitati alla distribuzione dell’Eucarestia.

Altro obiettivo - annuncia il parroco - sarà  costituire un unico consiglio pastorale e degli affari economici delle tre parrocchie per la gestione dei beni comuni.

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