Alla vigilia  del pronunciamento del Tar sulla gara di appalto per la gestione della darsena, arriva il dietro front da parte dell’amministrazione comunale di Bosa. In sede di autotutela, la Giunta ha deciso infatti di sospendere la procedura. I giudici del tribunale amministrativo  dovranno allora soltanto chiudere e archiviare la pratica. Appare evidente però come dal Comune abbiano dovuto prendere atto del fatto che il ricorso formulato dalla Nautica Pinna e servizi srl fosse fondato, non andando avanti nell’istruttoria davanti al Tar.

Ora per l’amministrazione si apre un altro fronte che è quello delle spese che il tribunale dovrà gioco forza addebitare, come ad esempio le seimila euro di contributo unificato.  Alla Nautica Pinna deve essere restituita la cifra anticipata per  il ricorso, sulla base dell’ammontare della gara d’appalto di oltre un milione di euro per 4 anni. Ovviamente ci sono da aggiungere ancora gli 11.500 euro impegnati dalla Giunta che aveva nominato  l'avvocato Diego Giovanni Lumbau di  Sassari per rappresentare l’ente  nel giudizio  promosso dallo studio legale associato degli avvocati Stefano Porcu e Mauro Barberio. Insomma circa 17.500 euro

«La decisione di annullare la gara, sentendo il legale incaricato - afferma il sindaco Piero  Casula -  è stata condivisa dall'ufficio di riferimento e dall'amministrazione.  Il motivo è la necessità di approfondire le ragioni giuridiche inerenti il bene darsena, in particolare capire la reale proprietà delle superfici oggetto di gara. Il Demanio regionale infatti, con una nota trasmessa nei giorni scorsi, ha posto dei dubbi sulla reale entità della superficie demaniale posta a gara. Il tempo a disposizione, prima della camera di consiglio, non consentiva questo approfondimento. Considerato che l'incarico di gestione dei posti barca della darsena – evidenzia Casula - riveste una particolare importanza, è necessario garantire la massima trasparenza e un ulteriore momento di verifica e controllo».

© Riproduzione riservata