Nel fondale del porticciolo turistico di Torregrande (Oristano) ci sono persino tracce di Ddt, ma anche idrocarburi e metalli pesanti.

Lo hanno accertato le analisi effettuate dai tecnici del Cnr e del Centro marino internazionale: uno studio durato diversi mesi e necessario per decidere il piano di smaltimento di quei materiali inquinanti.

Subito dopo la bonifica, si potrà dragare il fondale, verranno prelevati circa 100mila metri cubi di sabbia e rifiuti sedimentati e questo consentirà di arrivare alla profondità originaria e quindi l'ingresso in porto sarà possibile anche di barche con pescaggio superiore ai due metri.

Per queste operazioni serviranno circa tre milioni di euro, altri due milioni di euro saranno invece investiti dal Comune per riqualificare la struttura con i suoi oltre 400 posti barca. Entro il 2020 il porticciolo turistico dovrebbe funzionare a pieno regime.
© Riproduzione riservata