"Guadagni sempre più esigui": i benzinai sardi programmano iniziative
Se non otterranno riscontri alle loro richieste metteranno in atto uno sciopero a oltranzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è svolta a Tramatza la prima riunione del gruppo gestori di benzina indipendenti di tutte le bandiere della Sardegna.
Durante l'incontro si è discusso animatamente sul problema principale, ovvero il margine che è stato dimezzato da contratti collettivi firmati dai sindacati passando dalle 100 lire del 1988, equivalenti a 5 centesimi di euro, a 4 centesimi poi tagliati ancora e ridotti a 3, sino agli attuali 2,5 centesimi di oggi.
"Contemporaneamente - è detto in un documento dei benzinai - è aumentato tutto, il prezzo della benzina, le accise, il margine delle compagnie e l'Iva. E sono aumentati tutti i costi di gestione. Il risultato è che transiamo un'enorme quantità di denaro veramente spropositato in confronto al nostro sempre più esiguo margine".
È stato discusso delle strategie da adottare "e quasi tutti concordano sul presentare le nostre richieste al Mise, nella persona del ministro Di Maio, e alle compagnie. Le richieste, tra cui l'imprescindibile adeguamento del margine a 10 centesimi, saranno pubblicizzate a breve".
"In mancanza di riscontri positivi - aggiungono i benzinai - si procederà, con le cisterne vuote, ad uno sciopero ad oltranza. È stato sollevato il problema che non tutti aderiranno, ma è esattamente quello che è successo sino ad oggi, 'quello non chiude e neanch'io', che ci ha portato alla attuale situazione drammatica. E poi non sarebbe una grande perdita, facendo 2 conti quello che realmente ci resta in tasca nella migliore delle ipotesi per un impianto medio di 1 mln lt è circa 25 euro per 10 ore di lavoro".
Nel corso della riunione "abbiamo dialogato in diretta telefonica con il rappresentante del gruppo di gestori autonomi della Toscana. Grande solidarietà con l'intento comune di unirci in un unico gruppo nazionale. Si è parlato anche di altri gruppi in Piemonte e in Veneto, contatteremo e uniremo tutti".
La direttiva è: "No tassativo a qualsiasi accordo con i sindacati, concordando tutti - concludono - sul fatto di non sentirsi rappresentati da coloro che si ritengono essere ugualmente responsabili della situazione attuale. La battaglia è lunga e siamo solo all'inizio. Confidiamo nell'unità di tutti".