Balza ancora una volta alla cronaca il chiosco bar realizzato vicino al poliambulatorio di Ghilarza e al centro in questi anni di diversi ricorsi al Tar. Adesso secondo quanto disposto da un'ordinanza di demolizione di opere abusive emessa dal Comune lo scorso 29 settembre doveva essere rimossa la pavimentazione realizzata su una parte di suolo pubblico non assegnata al gestore.

In questi giorni però il nuovo esecutivo guidato dal sindaco Stefano Licheri ha deciso per il mantenimento dell'opera. L'ha fatto dopo una richiesta arrivata dal titolare del chiosco e ritenuta più conveniente per il Comune piuttosto che dar seguito alla demolizione. "Quell'area con la delibera n. 70 da noi adottata nel 2012 è stata concessa con l'obbligo di recintare lo spazio. L'unica cosa è che ora ha sconfinato, andando fuori dal mappale. Se uno costruisce un bene su un'area altrui il proprietario di quell'area può decidere se lasciarla o no. Ora siccome per l'Amministrazione c'è un beneficio perché in questo modo il terreno da curare e da ripulire da erbacce è inferiore e il luogo risulta più decoroso, si registra un beneficio. Quella pavimentazione di fatto oggi è comunale", dice Licheri.

In realtà lo spazio in cui sorge il chiosco sarebbe della Assl, ma al riguardo il sindaco spiega: "Si tratta di una permuta non regolarizzata. L'area sterrata dove ci sono i parcheggi e su cui si affacciano le finestre, dove sono sistemati i condizionatori del poliambulatorio e c'è la rampa per i disabili è del Comune. Si tratta di una permuta che noi siamo pronti in ogni momento a regolarizzare". Ma con la decisione assunta non si crea un precedente? "No, perché quella pavimentazione resta del Comune che ne trae un vantaggio - dice Licheri -. È come se qualcuno erroneamente dovesse costruire un marciapiede in area comunale: gli verrebbe proibito l'uso ma non lo si farebbe demolire".

Dall'opposizione la capogruppo Eugenia Usai evidenzia: "È una vicenda sulla quale vogliamo vederci chiaro, chiederemo gli atti. Si sta creando un precedente e non si risolve il problema. Non capiamo come sia possibile che essendoci un'ordinanza di demolizione, un atto possa perdere i suoi effetti senza essere lo stesso revocato dall'organo che lo ha emesso. Se non viene revocato è chiaro che produce i suoi effetti. Un'ordinanza di demolizione di opere abusive apre un iter e ci sono dei tempi per adempiere a quanto prescritto. Quello che stupisce è come sia possibile che la Giunta comunale, quindi un organo politico, possa spazzar via gli effetti di un atto gestionale. A mio avviso quella delibera non ha nessun valore".
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