Dopo i due casi di cornacchie individuate a Solarussa, un gruppo di zanzare è risultato positivo al virus della West Nile (Febbre del Nilo) a Torregrande, nell’Oristanese.

I campioni sono stati spediti al centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo per la conferma.

«In genere una pura formalità», ha sottolineato il dottor Enrico Vacca, responsabile del settore della Sanità Animale della Asl 5 di Oristano, «intanto abbiamo già inviato al Comune di Oristano una proposta di ordinanza sindacale al fine di mettere subito in campo tutte le misure di prevenzione e controllo ed evitare così un’ulteriore diffusione del virus ed eventuali contagi all’uomo e ai cavalli».

Per arrivare alla cattura, l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna e il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della Asl 5 hanno sistemato una quindicina di trappole in punti strategici dell’Oristanese, come nella zona dell’ospedale San Martino.

«Una di queste trappole a Torregrande ha catturato un pool, ovvero un gruppo di zanzare (culex pipiens), risultate positive al virus», ha aggiunto il dottor Vacca, «abbiamo informato anche l’assessorato regionale alla Sanità affinché il sangue, gli organi e i tessuti dei donatori vengano sottoposti agli opportuni controlli».

A seguirlo, Maria Valentina Marras, direttrice del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Asl 5: «Ricordiamo a tutti i cittadini di adottare le misure di prevenzione presenti anche in modo dettagliato nel sito della nostra azienda sanitaria».

Qualche settimana fa erano risultate positive al virus due cornacchie, abbattute dallo stesso cacciatore nel medesimo punto, nel territorio comunale di Solarussa.

La West Nile, trasmissibile dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali attraverso la puntura di zanzara, nell’80 per cento dei casi si sviluppa con forme asintomatiche, nel 20 per cento causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1 per cento provoca encefaliti o meningoencefaliti.

In Italia, dall’inizio di maggio 2023, sono stati segnalati 6 casi confermati di infezione nell’uomo, nessuno in Sardegna.

«È importante che i cittadini, in particolare anziani e fragili, si proteggano adottando una serie di precauzioni – sottolinea Marras - In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara. Per questo è necessario svuotare di frequente sottovasi di fiori, secchi, copertoni, barili; cambiare spesso l'acqua delle ciotole per animali; tenere le piscine per bambini vuote o coprirle quando non sono usate; trattare con prodotti larvicidi tombini e pozzetti di sgrondo delle acque piovane, zone di scolo e ristagno; verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite; coprire le cisterne e i contenitori dove si raccoglie l'acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere. Per difendersi dalle punture è poi consigliato schermare porte e finestre con zanzariere, utilizzare repellenti cutanei per allontanare gli insetti, evitare di sostare in zone in cui sono presenti laghetti artificiali e ristagni d’acqua, come giardini e parchi, in particolare all’imbrunire e di notte, quando le zanzare sono più attive».

(Unioneonline/s.s.)

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