Sbarca a Cuglieri il progetto "Fatu in Domo. Buono, perché è fatto in casa".

Promosso dall'associazione "Sa Mata, l'albero delle idee" e già avviato a Ollolai, il progetto mette al centro la cucina casereccia come laboratorio domestico di produzione di prodotti tipici. L'obiettivo è lo sviluppo di una rete di laboratori domestici, ossia microimprese di produzioni agroalimentari locali.

Dell'iniziativa si parlerà in un convegno venerdì 28 alle 10 nell'aula consiliare dell'ex convento dei Cappuccini. "Fatu in domo è un'occasione di reddito", spiega Veronica Matta, presidente de Sa Mata, "per tanti giovanissimi disoccupati, ma anche per pensionati che aderendo potranno trasformare la propria passione di cucina in un'attività economica". Giovanni Panichi, sindaco di Cuglieri, aggiunge: "Per il territorio il progetto rappresenta una strategia per combattere il crescente fenomeno dello spopolamento che provoca effetti devastanti non solo per le comunità coinvolte ma per l'intera economia regionale". Il sindaco di Ollolai Efisio Arbau ricorda come tra gli obiettivi ci sia "fare economia reale e allargare la base produttiva nei comuni rurali. Uno strumento che preserva i prodotti tipici e rende economicamente vantaggioso produrre qualità".

Oltre agli interventi di Matta, Panichi e Arbau, al convegno discuteranno Roberto Puggioni (Servizio Igiene degli alimenti e Nutrizione, Assl Oristano) e Andrea Piga (dirigente responsabile Sicurezza Alimentare Assl Oristano).

All'incontro sono stati invitati a partecipare i sindaci del Gal Terras de Olia, l'assessora regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia, quello al Turismo Gianni Chessa, e al Lavoro Alessandra Zedda.
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