Alla fine è passata la linea proposta dal Comune di Oristano: i sindaci della provincia hanno deciso di rigettare le linee guida della Regione sul piano di dimensionamento scolastico. La scelta è stata illustrata dal primo cittadino del capoluogo Massimiliano Sanna nel corso della conferenza provinciale alla quale (per la quarta volta) hanno preso parte anche i dirigenti scolastici e i sindacati.

«Con i Presidenti delle Unioni ribadiamo un no deciso ad un’applicazione ragionieristica del
provvedimento - ha detto -. Alla perdita delle autonomie scolastiche potrebbero seguire quella di
numerosi posti di lavoro tra il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Analogamente potrebbe seguire un probabile aumento degli alunni per classe e di conseguenza perdita di posti di lavoro tra i docenti, con un aumento della complessità organizzativa con una penalizzazione ulteriore delle aree più fragili a partire da quelle interne».

Il documento propone la costituzione di un tavolo tecnico permanente provinciale dell’istruzione che monitori l’andamento demografico, le iscrizioni e la dispersione scolastica, chiede alla Regione un disegno di legge per la disciplina del sistema educativo e l’introduzione dell’insegnamento curricolare della lingua sarda nelle scuole. «La battaglia non è ancora vinta, ma oggi abbiamo raggiunto un risultato straordinario – osserva Sanna -. L’unità dimostrata dai sindaci in questa occasione è indice di una forte volontà delle comunità locali a difesa del sistema scolastico».

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