I problemi si sono aggravati nell'indifferenza generale: dalla carenza di agenti di polizia penitenziaria (situazione registrata in tutti gli istituti penitenziari sardi) all'insufficienza di dialogo con la direzione, senza dimenticare poi le difficoltà logistiche. E per questo oggi il sindacato Sappe vuole richiamare l'attenzione con una manifestazione di protesta proprio davanti al carcere di Massama.

POCHI AGENTI - "Centoquaranta agenti in un istituto penitenziario che ospita 260 detenuti, l'80 per cento dei quali di alta sicurezza, sono davvero insufficienti", protesta Luca Fais, segretario regionale Sappe.

"L'organico al completo ne prevede almeno quaranta in più. Vorremmo, poi, una maggiore disponibilità a incontrare la direzione per discutere dei problemi sindacali e della organizzazione del lavoro. Un elemento che potrebbe compensare le difficoltà che nascono, appunto, dalla carenza di personale, a fronte di numerosissimi detenuti ad alta sicurezza che implicano naturalmente un impegno maggiore. La sorveglianza deve essere ai massimi livelli per evitare anche problemi fra loro".

Il sindacato sottolinea che gli agenti nel carcere di Massama "sono pochi e anziani" e per questo sarebbe opportuno gestire al meglio l'organico, chiamato a occuparsi non solo di vigilare i detenuti ma anche di seguirli nelle attività che possono svolgere all'interno dell'istituto: corsi e laboratori, oltre che le attività sportive.

I PROBLEMI DELLA STRUTTURA - Ma non è tutto. "L'istituto di Massama ha anche problemi di manutenzione", va avanti Fais.

"Da quella dei cancelli elettrici al depuratore, ai condizionatori: per fare un esempio, nel locale della mensa l'impianto non funzione e siamo costretti a mangiare con temperature elevate, considerato il caldo torrido di queste settimane. Gli istituti sardi sono stati realizzati con tecnologia avanzata che necessita una continua manutenzione, ma spesso non si fa".

Patrizia Mocci

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