I sindacati della polizia penitenziaria sono in guerra con il direttore della Casa di reclusione di Massama, Pier Luigi Farci.

Gli contestano la mancata convocazione da ben otto mesi dei rappresentanti dei lavoratori e le mancate risposte alle numerose segnalazioni. Tra le rivendicazioni i sindacalisti - Luca Fais (Sappe), Giampiero Cocco (Osapp), Marco Sanna (Uil-Pa), Giuseppe Poddighe (Sinape), Vittoria Faedda (Cisl), Sandro Atzeni (Cgil) e Giuseppe Pilia (Cnpp) - ricordano l'organizzazione del lavoro e i numerosi problemi della struttura che si ripercuotono sul personale.

"Il direttore nonostante tutto continua a non voler incontrare le organizzazioni sindacali sull'istituzione del protocollo locale per la prevenzione del Covid-19. Inoltre - aggiungono i sindacati - la gestione dell'istituto gli è completamente sfuggita di mano in tutti i settori e al momento, solamente grazie alla professionalità e all'impegno dei lavoratori, l'istituto sta rimanendo in piedi".

I sindacati lamentano anche le pessime condizioni strutturali del carcere di Massama, a causa di infiltrazioni d'acqua, della scarsa manutenzione degli impianti. Infine, ripropongono l'annoso problema dell'insufficiente organico del personale di polizia penitenziaria.
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