Le spiagge di quarzo, quindi con granuli sciolti, non sono l'ideale. Ma è vero anche che il Sinis da sempre è una zona di passaggio. Così dicono gli esperti. Nel Sinis stamattina è stato scoperto un nuovo nido di Caretta Caretta: si tratta del terzo nello stesso litorale durante la stagione estiva. Questa volta l'esemplare ha lasciato le tracce a S'archeddu e Sa Canna. È stata una signora, nella vita biologa, ad accorgersi del passaggio della tartaruga mentre passeggiava a pochi metri dalla riva.

“Ha seguito le sue impronte, il caratteristico segno del suo passaggio in emersione e in rientro in mare - spiega Elisa Mocci, coordinatrice della Rete regionale per la conservazione della fauna marina - Ora quindi siamo a tre nidi nel Sinis, un evento curioso”.

Il nido oltrettutto è stato scoperto in un punto inaspettato, esattamente su una duna, in una zona difficile da scavare. Ora la domanda è una: sarà la stessa tartaruga? Chissà. Sarà possibile scoprirlo solo dopo l'apertura ed ispezione del nido, tra circa 50 giorni: la tempistica dipende dalle temperature, dai venti e dal calore della spiaggia. Sul posto sono arrivati immediatamente i biologi del Cnr allertati dalla signora.

Il sito (foto concessa)
Il sito (foto concessa)

Il sito (foto concessa) 

La zona, come da protocollo, è stata delimitata e interdetta al transito. Nel Sinis quindi si tratta del terzo caso in poche settimane. Il primo nido è stato depositato a Maimoni lo scorso dieci luglio.

Sei giorni dopo un'altra scoperta a Sa Mesa Longa, nel litorale di San Vero Milis, e oggi nuovamente nel territorio di Cabras. In tutta la Sardegna invece si tratta del sesto nido. Il 3 giugno scorso una tartaruga, all'alba, ha depositato le uova sull'arenile di Maladroxia, a Sant'Antioco. Poi ha raggiunto l'acqua e ha lasciato nella spiaggia le uova coperte dalla sabbia. Poi a Porta Taverna e al Petto. 

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