Scano Montiferro, battaglia dell’acqua: la conferenza dei servizi chiusa con un nulla di fatto
Un progetto di 3 milioni e 500mila euro per costruire una nuova condotta idrica dalle sorgenti montiferrine fino al capoluogo del Marghine(foto Pintus)
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Il Comune di Scano si aggiudica il primo round contro Abbanoa per la disputa sull’acqua delle fonti di Sant’Antioco che il gestore idrico regionale vorrebbe portare a Macomer.
Nulla di fatto è l'esito della conferenza di servizi decisoria indetta da Egas, proprio qualche giorno fa, cui partecipavano Abbanoa e il Comune montiferrino. Abbanoa non ha adempiuto al monitoraggio del flusso idrico e non ha comunicato i dati sulla portata dell’acqua delle sorgenti. Il comune scanese ha invece ribadito NO al progetto del nuovo acquedotto che Abbanoa vuole realizzare per portare l’acqua dalle fonti scanesi a Macomer.
Egas ha comunque invitato Abbanoa ad «adottare le prescrizioni e le condizioni necessarie al superamento delle problematiche emerse in sede di acquisizione delle autorizzazioni e dei dissensi espressi dalle amministrazioni coinvolte».
Un progetto di 3 milioni e 500mila euro per costruire una nuova condotta idrica dalle sorgenti montiferrine fino al capoluogo del Marghine, per uno sviluppo di 16 chilometri, con attraversamento nel territorio di Sindia. Un progetto che va avanti da 10 anni e ancora non ha visto manco un mattoncino messo in posa. L'amministrazione comunale di Scano ha deliberato contro il nuovo acquedotto perché «danneggerebbe tutto l'ecosistema del rio Mannu».
Il sindaco Antoni Flore Motzo incassa la vittoria: «il progetto definitivo sulla nuova condotta idrica Scano-Macomer è stato bocciato in sede di conferenza di servizi. Questo è accaduto grazie all’accanita resistenza dell’amministrazione contro questo scempio ambientale e prevaricazione territoriale che si alimenta di una cultura che vorrebbe far sparire i piccoli centri e le loro ragioni. È una vittoria. Certamente ritorneranno alla carica, ma noi saremo ancora qua per difendere le nostre prerogative».
A Macomer l’acqua di Sant’Antioco serve, attualmente si approvvigiona con quella proveniente dalla diga del Temo, che però ha costi esorbitanti di gestione e trasporto. Il Comune del Marghine si appella allo status di bene universale dell’acqua: «Un bene comune, di tutti e deve essere distribuita in maniera solidale».
Abbanoa utilizza una minima parte di questa risorsa per approvvigionare il centro abitato di Scano, il resto della risorsa confluisce nel rio Mannu per poi disperdersi nel mare. Per il Gestore idrico regionale l’acqua «sarà salvaguardata. Non ci sarà alcuna ripercussione sugli attuali utilizzi per il Comune di Scano per il quale sono stati previsti interventi di efficientamento idrico. Il prelievo dalla sorgente sarà variabile in base alla disponibilità in eccesso della sorgente, nel contempo saranno rese efficienti le reti idriche per abbattere le dispersioni nelle condotte di Macomer, Scano Montiferro e degli altri centri interessati».