Eccoli, i bastardi con il telecomando di fuoco sono tornati. Puntuali come la morte, come la maledizione che li ha messi al mondo. Vigliacchi. La Sardegna brucia, brucia ancora. Milioni di metri cubi d’acqua e milioni di euro piovono come lacrime su una terra martoriata dalle fiamme. Troviamo sempre i soldi. Troviamo gli aerei, gli elicotteri. Troviamo le squadre a terra e in cielo. Troviamo donne e uomini pronti a sacrificare la loro vita per salvarne altre. Ma di questi assassini non c’è traccia. Non c’è mai traccia.

«Chi distrugge la Sardegna è nemico della nostra comunità. E come tale sarà trattato», ha scritto ieri alle dieci di sera Alessandra Todde. Concetto già espresso 48 ore prima davanti alla morte della natura in centinaia e centinaia di ettari del Medio Campidano. Bene, presidente, scateni l’inferno contro gli assassini della Sardegna. E lo faccia subito. Oggi. Metta in campo le migliori risorse di cui dispone il Corpo forestale, aspettando che tutte le altre forze dell’ordine facciano la loro parte. Non lasciamo nulla di intentato. Bracchiamoli. Staniamoli. Arrestiamoli. Condanniamoli. Puniamoli. E per buttare le chiavi, faccia appello alla politica tutta affinché il Parlamento inasprisca le pene. Siamo stanchi di sprecare parole, ma soprattutto siamo stanchi di vedere finire in fumo, giorno dopo giorno, in un’altra maledetta estate, la nostra meravigliosa Isola.

Solo per miracolo – qualcuno, lassù, ieri ci ha voluto bene – non stiamo piangendo vite umane. Ma abbiamo pagato un prezzo altissimo. Chi sosterrà i nostri imprenditori turistici, chi li aiuterà a crederci ancora? Chi ripagherà gli incubi di chi voleva solo trascorrere una giornata al mare, magari dopo aver speso una cifra per venire in Sardegna? Chi coprirà il danno di immagine? E chi aiuterà i nostri agricoltori a ricominciare, ancora una volta? Già, chi lo farà? Quella burocrazia che ha lasciato tante stecche tra gli olivicoltori del Montiferru in ginocchio tre anni fa per la furia del fuoco? Quella burocrazia – con la connivenza di tutti i colori politici – che si è voltata di nuovo dall’altra parte (per carità, i canneti non si toccano!) sulla strada della prevenzione? Correggeremo il tiro la prossima primavera?

Ora, però, scateniamolo noi, l’inferno. E facciamolo tutti insieme. Chi sa parli. Deve parlare. Lo faccia anche per i figli e per i nipoti. Questi assassini devono pagare.

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