Il pericolo c'è già. La costa del Sinis inizia ad essere presa d'assalto dai turisti, ma del servizio di salvamento nemmeno l'ombra.

Nessuna torretta rossa all'orizzonte.

Il Comune di Cabras non solo non ha assunto i bagnini per sorvegliare il litorale, in tutto 30 chilometri, ma ancora non sa nemmeno quanti soldi riceverà dalla Regione.

"Abbiamo sollecitato più volte ma ancora non sappiamo nulla - spiega il sindaco Cristiano Carrus - noi da soli non riusciamo assolutamente a garantire questo servizio, seppur importantissimo. Spero di ricevere notizie a breve".

Anche perché il Comune, una volta ricevuti i soldi, prima di assumere i bagnini dovrà pubblicare un bando. E il tempo stringe: i bagnanti che affollano le spiagge aumentano giorno dopo giorno.

"Lo scorso anno - continua Carrus - avevamo ricevuto dalla Regione circa 20mila euro, in più avevamo stanziato noi altre risorse riuscendo a rendere sicure tutte le zone solitamente più frequentate".

Intanto ieri sera i sindaci dei Comuni costieri (Cabras, Narbolia, Arborea, Santa Giusta e San Vero Milis) sono stati convocati dal prefetto e a lui hanno espresso forti preoccupazioni.
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