«Il nostro stagno è invaso da motoscafi con motori da 40 cavalli. Partono dalla riva della laguna come se niente fosse e a tutte le ore del giorno».

Con queste parole il presidente del Consorzio Mar’e Pontis di Cabras Giuliano Cossu denuncia ancora una volta la presenza degli abusivi. E chiede aiuto alle forze dell’ordine, questo alla luce del blitz di pochi giorni fa da parte della polizia nel canale scolmatore dove sono stati sorpresi diversi ladri di cozze, di cui due poi sono stati poi arrestati. Un fenomeno dunque che non si ferma. «Gli abusivi non hanno più nessun timore - si sfoga Cossu - Se prima pescavano solo la notte ora agiscono anche durante il giorno, alla luce del sole. I ragazzi del Consorzio che si occupano della guardiana hanno l’ordine di non intervenire, non vogliamo nessuno scontro con loro. Devono allertare subito le forze dell’ordine. Spesso gli agenti arrivano. Altre volte però no. Per fermare gli abusivi non occorre stare per forza in acqua, basta anche aspettarli in strada. Hanno i cofani delle macchine pieni di pesci che, come tutti sanno, vanno trasportati seguendo delle norme precise. Insomma, riconoscerli non è così tanto difficile». 

Cossu ad agosto scorso, dopo la sua elezione, ha subito aperto le porte del Consorzio agli abusivi. Assumerli per mettere fine alle guerre e all’illegalità era un suo primo obiettivo. Ma la missione è riuscita solo in parte. I pescatori di frodo "pentiti" sono stati in tutto dieci. Non tutti quindi. «Altri dieci non hanno accettato la nostra proposta - spiega Cossu - Per loro lavorare legalmente rispettando le regole non va bene. Ho provato anche a convincerli, incontrandoli personalmente. Ma nulla».

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