Buone notizie per i turisti che soggiorneranno la prossima estate lungo la costa del Sinis. Il Comune di Cabras ha infatti deciso, per l’anno 2024, di non aumentare la tassa di soggiorno. Le tariffe resteranno invariate. È tutto scritto nella delibera di Giunta comunale del 21 novembre scorso. Si pagherà sempre fino ai sette giorni di pernottamento, non di più. Negli alberghi a quattro stelle e oltre, in bassa stagione, cioè dal primo gennaio al trenta aprile e dal primo novembre al 31 ottobre, la tariffa è di 2 euro a persona.

In alta stagione, quindi dal primo maggio al 31 ottobre, tre euro. Negli alberghi a tre stelle in bassa stagione 1 euro e 50 a persona, in alta 2 euro e 50. Negli agriturismo, b&b, affittacamere, case vacanza, campeggi e altre strutture ricettive, in alta stagione due euro a persona, in bassa un euro. Il Comune ricorda che sono esenti dal pagamento della tassa di soggiorno i minori fino al compimento dei 12 anni, i malati che devono effettuare visite mediche, cure o terapie presso strutture sanitarie, chi alloggia a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche, i volontari che prestano servizio in occasione di calamità, gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggi e il personale appartenente alla polizia di Stato e alle altre forze armate che svolge attività di ordine e sicurezza pubblica. Ma anche gli studenti universitari di età non superiore ai 26 anni.

Il sindaco di Cabras Andrea Abis spiega perché non ci sarà nessun aumento: «I motivi della nostra decisione sono due: prima di tutto c 'è stato un aumento delle tariffe già lo scorso anno, poi dobbiamo debellare il fenomeno del sommerso che a Cabras c’è e non poco. Aumentare anche nel 2024 significherebbe far pagare di più solo una fetta di turisti, questo non va bene». Da quando la tassa è stata istituita il Comune di Cabras non aveva mai registrato numeri così alti: dal primo gennaio 2023 al 30 settembre sono entrati nelle casse del municipio 110mila euro. Lo scorso anno invece, durante però tutto l’anno, 75mila euro. Due anni fa circa 50mila euro, ma c’era ancora la pandemia in corso.

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