I ricci presenti nella costa del Sinis sono sempre pochissimi. Tutta colpa della razzia da parte dei pescatori che negli ultimi anni hanno rastrellato tutte le zone dell'Area marina protetta, anche quelle dove la raccolta dell'oro spinoso è vietata.

A dirlo è lo studio di monitoraggio svolto all'interno della riserva pochi mesi fa dal Comitato nazionale di ricerca. Un lavoro commissionato dall'Area marina per capire lo stato della risorsa. "La situazione è critica - ha dichiarato Stefania Coppa del Cnr -. Purtroppo rispetto all'ultimo monitoraggio effettuato nel 2015 non c'è stato nessun miglioramento. Per quanto riguarda la popolazione totale abbiamo notato che in ogni metro quadrato ci sono 4 ricci, mentre anni fa se ne contavano 10. É ancora più preoccupante la situazione di quelli commerciabili, e cioè i ricci che superano i 5 centimetri di grandezza: in ogni due metri quadrati se ne conta solo uno, mentre anni fa erano molti di più".

La documentazione ora verrà inviata al Ministero dell'Ambiente il quale deciderà, in base a questi risultati, se consentire o meno la raccolta dei ricci all'interno dell'Amp.

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