Le accuse sono tante, alcune anche forti. Tra il sindaco di Cabras Andrea Abis e l’ex capitano dei barracelli Fabrizio Lochi volano stracci. A pochi giorni dalle sue dimissioni Lochi ha deciso di svuotare il sacco e raccontare il perché della sua decisione.

«Non era più possibile lavorare senza mezzi antincendio, come era assurdo essere impiegati per ore e ore dietro una transenna durante gli eventi culturali promossi dal Comune. Ecco perché ho lasciato l’incarico. E come me hanno lasciato altri sei agenti».

Lochi punta il dito contro il sindaco: «Nulla contro il sindaco persona, che sia chiaro, ma inutile negare che la compagnia per anni è stata usata in maniera sbagliata. I barracelli devono sorvegliare le campagne e la costa, non servono per bloccare il traffico durante le manifestazioni. Devono intervenire per domare le fiamme con i mezzi adeguati, non con l’aiuto dei mezzi degli agricoltori. Cabras è un territorio con tante problematiche. Eravamo soli allo sbaraglio. Non contro poi tutte le richieste avanzate via mail senza risposte».

Ma Abis rispedisce al mittente le accuse: «Forse qualcuno si è dimenticato che tempo fa la compagnia è stata dotata di un pick up. Ma non solo: abbiamo dotato il gruppo di una sede. Senza dimenticare i 20mila euro che il Comune versa nei conti della compagnia ogni anno in cambio della loro collaborazione».

Sul mezzo antincendio Abis spiega: «Abbiamo chiesto alla Regione importanti risorse per acquistare questi mezzi molto costosi. Sulla presenza dei barracelli dietro le transenne è giusto ricordare che erano necessari vista l’elevata presenza di pubblico che richiede anche l’adozione di un Piano di sicurezza. Non si tratta di un incarico svilente». Abis intanto è già al lavoro per nominare un nuovo capitano che verrà eletto molto probabilmente durante il prossimo Consiglio. Dichiara inoltre che saranno ben accetti anche gli agenti che si erano dimessi nei mesi scorsi. 

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