Cabras, in prefettura il disciplinare del parco marino che vieta l'utilizzo del campo boe
Il sindaco Abis intanto cerca di trovare un accordo con il ministero dell'AmbientePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le boe, in tutto 68, ci sono ancora ma non possono essere utilizzate: il rischio è quello di inciampare in una sanzione. Ancora mare agitato all'interno dell'Area marina protetta del Sinis dove i campi di stazionamento per ora non sono fruibili. Così prevede il nuovo disciplinare approvato dal ministero dell'Ambiente pochi giorni fa. Oggi la vicenda, che sta creando non pochi problemi ai diportisti, è sbarcata in prefettura.
«La tutela dell'ecosistema marino e la sicurezza della navigazione restano priorità fondamentali per il nostro territorio», ha dichiarato il prefetto Salvatore Angieri aprendo la riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.
All'incontro hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze dell'ordine, il sindaco di Cabras Andrea Abis e il direttore del parco Massimo Marras. Sono state affrontate le problematiche relative alla revisione del disciplinare che regola i campi boa. Al Comune nei giorni scorsi è stato chiesto di eliminare il 70% delle boe presenti, visto che secondo il Ministro dovrebbero avere una distanza di cento metri l'una dall'altra, oppure di trasformare le aree in campi ormeggio dove però c'è il divieto di balneazione.
Il sindaco di Cabras però sta trattando con il Ministero per trovare un accordo in vista della stagione 2025: «Assieme alla capitaneria abbiamo rivisto il disegno dei campi boa individuando lo spazio che ci deve essere attorno a ogni imbarcazione per garantire più sicurezza possibile - ha spiegato il primo cittadino - Dai nostri calcoli il numero delle boe dovrebbe diminuire del 30 per cento e non del settanta. Quindi le regole dovrebbero essere meno stringenti e non catastrofiche. Ora attendiamo la risposta. Noi stiamo facendo di tutto».